Millevigne organizza una conferenza tecnica gratuita ad Alba nell’Aula Magna del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, in collaborazione con l’Università di Torino, il prossimo venerdì 13 giugno alle 15.45. Il convegno, rivolto a tecnici e produttori, affronterà argomenti di attualità quali: viticoltura e stress idrico, valutazione preventiva della qualità del frutto, tecniche sostenibili di vinificazione e di gestione della cantina, con particolare riferimento alla vinificazione senza solfiti (al termine del convegno degustazione di vini ottenuti con queste tecniche) e al risparmio dell’acqua e dei detergenti.

Cristian Carboni, ozone application specialist di De Nora Next, business unit di Industrie De Nora Spa, presenterà i risultati del processo di sanificazione con l’impiego di ozono, realizzato in un'azienda di prosecco che utilizza tale composto ormai da molti anni. In particolare, Carboni illustrerà come i sistemi ad ozono risultano particolarmente efficaci nei processi di sanificazione di tank, botti e barrique. Un generatore di ozono di piccole dimensioni può consentire infatti la sanificazione in 15-20 minuti di un serbatoio in acciaio, anche di grandi dimensioni, senza necessità di utilizzare acqua e quindi con evidenti risparmi di energia elettrica e di riduzione dei consumi idrici e di acque reflue: tutti fattori che possono contribuire a ridurre la water footprint di un'azienda così come la carbon footprint.

La water footprint, o impronta idrica, è un indicatore del consumo di acqua dolce ed è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati per unità di tempo; mentre la carbon footprint esprime in Co2 equivalente il totale delle emissioni di gas ad effetto serra associate direttamente o indirettamente ad un prodotto, un’organizzazione o un servizio. La misurazione della carbon footprint di un prodotto o di un processo richiede in particolare l’individuazione e la quantificazione dei consumi di materie prime e di energia nelle fasi selezionate del ciclo di vita dello stesso.

Cristian Carboni dichiara: “In prospettiva futura, le aziende potranno valutare l’opportunità di realizzare un’etichettatura ambientale del prodotto, che riporti i valori di carbon footprint della bottiglia a beneficio dei consumatori, oppure di intraprendere un percorso di certificazione ambientale dei loro vini nell’ambito ad esempio del programma Viva sustainable wine del ministero dell’Ambiente”.

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