Il Mezzogiorno d'Italia risente pesantemente dell'enorme mole di acqua caduta dal cielo fuori stagione - tra maggio e giugno. E mentre le previsioni a breve termine indicano l'arrivo di una nuova fase di instabilità, si moltiplicano gli appelli per l'intervento di Governo e regioni a favore delle aree colpite, dove è inutilizzabile il Fondo Catastrofale che non copre il danno da pioggia o grandine, ma solo gelo, alluvione e siccità. Inoltre è un contesto nel quale, come noto, le polizze assicurative sono poco utilizzate e - pertanto - sono anche molto costose per chi pure intende assicurarsi. Le regioni più colpite sono Puglia e Campania. Nella prima i danni sono su tutto il territorio, mentre in Campania si fa strada il caso di Avellino.

 

Puglia, stato di calamità e aiuti in deroga

"Gli enormi danni provocati da piogge e grandinate al settore vinicolo e alle altre produzioni agricole pugliesi, mai registrati così intensi nella storia recente della regione, richiedono un intervento immediato della Regione Puglia", è quanto sottolinea il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro che, in un documento indirizzato all'Assessorato all'Agricoltura, pone l'accento sull'emergenza produttiva economica e propone una griglia di soluzioni per limitare la chiusura di aziende e la perdita di posti di lavoro.

 

Le intense precipitazioni che hanno coinvolto la regione da aprile a giugno scorsi hanno provocato problematiche sia di tipo agronomico che fitosanitario: allagamenti e grandinate hanno reso incoltivabile il terreno e impedito gli interventi fitosanitari necessari a prevenire le principali patologie fungine tipiche del periodo.

 

"In particolare - evidenzia Confagricoltura Puglia nella nota indirizzata all'assessore Donato Pentassuglia e all'Autorità di Gestione del Psr Puglia Gianluca Nardone - per il settore viticolo regionale la ormai nota peronospora della vite, causata dal patogeno Plasmopara viticola, ha raggiunto un livello di gravità elevato in forma piuttosto diffusa, con forme particolarmente aggressive nelle varie province dove si stimano danni nell'ordine medio del 30-40% con punte anche del 70-80%".

 

L'attuale situazione - evidenzia l'Organizzazione degli agricoltori pugliesi - rappresenta un inedito nella storia del BelPaese ed è un'emergenza economica determinata dall'impossibilità di avere uva da vino per l'annata agraria 2023 a causa della peronospora. Può causare danni seri e irreversibili dalla perdita del prodotto alla morte della pianta.

 

"Le altre coltivazioni pugliesi hanno subìto danni causati dai forti temporali e grandinate delle ultime settimane. In particolare, le partite di verdure pronte per la raccolta hanno subìto fenomeni di marcescenza, riscontriamo anche danni sulle leguminose da granella al 45% di produzione, ciliegie, cereali allettati, orticole danneggiate, trapianti in ritardo, sbalzi termici enormi, terreni costipati, granelle estive seminate in forte ritardo".

 

Questo con gravissime conseguenze economiche che dal dicembre 2023 al dicembre 2025 colpiranno diversi produttori agricoli e in particolare coloro che vivono di solo conferimento in cooperative. I motivi: la mancata produzione 2023 che sarebbe stata liquidata nel dicembre 2025; impossibilità di effettuare pagamenti per mancanza di denaro corrente sia nel 2024 che 2025; insolvibilità bancaria nel pagamento di prestiti e mutui correnti; insolvenza nel pagamento dei contributi statali e locali; impossibilità di accedere a nuovi mutui/prestiti per insolvenza o per aver sospeso quelli in essere; impossibilità nell'ottemperare alla conclusione dei Psr e Ocm in corso o da concludere; impossibilità all'acquisto dei prodotti per il nutrimento e la difesa delle coltivazioni; impossibilità a effettuare nuove domande a contributo Psr in quanto assente il conferimento del 2023, fonte di garanzia; impossibilità di garantire lavoro ai propri dipendenti; crisi per l'apertura delle operazioni di vinificazione delle cooperative sociali per mancanza di prodotto e incapienza economica alla copertura dei costi fissi.

 

In questo contesto, Confagricoltura Puglia, nella nota inviata all'Assessorato, avanza delle proposte realistiche che tengono conto della difficile situazione economica generale. Le proposte operative per il sostegno del settore agricolo pugliese sono le seguenti:

  • sospensione pagamento dei mutui/o contenimento/riduzione tassi di interessi (molte aziende sono gravate da mutui a medio-lungo termine e devono sopportare, soprattutto a seguito dell'innalzamento dei tassi di interesse degli ultimi due anni, costi piuttosto pesanti; valutare l'opportunità di stipulare con l'Abi regionale un accordo per la sospensione del pagamento dei ratei per 12-18 mesi, ovvero il contenimento/riduzione dei tassi di interesse sui mutui in corso in via di stipula);
  • ottenere nell'immediato il congelamento, anche parziale, dei contributi previdenziali e assistenziali per i lavoratori autonomi e per i dipendenti, dei contributi agricoli;
  • stabilità e ottenuta la definizione di crisi attraverso lo stato di calamità o stato di emergenza, fissare criteri di applicazione di ristoro che verranno applicati a novembre 2023, ovvero quando saranno effettuate le dichiarazioni di produzione;
  • richiesta deroga articolo 5, comma 4 del DLgs n. 102/2004: si chiede di intervenire presso le autorità competenti al fine di ottenere, per l'anno 2023, la deroga alle disposizioni di cui al comma 4 sopra richiamato, che esclude dalle agevolazioni previste i danni alle produzioni e alle strutture assicurabili;
  • chiedere ad Agea di anticipare le somme della Pac e degli aiuti a superficie ai prossimi mesi del 2024; effettuare un necessario raffronto agli accertamenti dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, ai fini Iva, a seguito della mancata fatturazione dei prodotti agricoli non raccolti per l'evento distruttivo.

Campania, Avellino provincia disastrata

"L'intera provincia di Avellino - dichiara il presidente della Cia di Avellino Stefano Di Marzo - nei mesi di aprile, maggio e giugno è stata colpita da eventi calamitosi, segnatamente nubifragi e grandinate, che hanno colpito in particolar modo le coltivazioni di vigneti, oliveti, frutta di stagione, cereali, foraggere, ortaggi-legumi e vivai, oltre alle strutture agricole, quali capannoni e serre, ed alle strade rurali".

 

La Cia di Avellino ha chiesto di attivare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità per le aree colpite, ovvero l'intero territorio della provincia di Avellino, al fine di attivare il Fondo di Solidarietà Nazionale nella parte riferita all'esenzione degli oneri fiscali e contributivi e, anche in deroga ed in sub ordine, si chiede il ristoro per danni a colture con un equo indennizzo a favore delle aziende agricole al fine di garantire la solidarietà alle imprese colpite.

 

Inoltre, Cia Avellino chiede di istituire nell'immediato un tavolo di crisi per valutare ulteriori iniziative da porre in essere, vista la complessità della situazione e le garanzie assicurative non sufficienti poste a tutela delle produzioni.

 

Il perdurare di questo clima umido e di forti piogge ha causato anche il profilarsi delle malattie crittogamiche distruggendo completamente il raccolto di cereali e foraggere nell'Avellinese, in modo particolare nella valle dell'Ufita. Il presidente della Cia di Avellino Stefano Di Marzo fa infine notare: "Questi pesanti effetti sono dovuti a patologie delle piante, come fumaggine, ruggine e oidio, dovute ai cambiamenti climatici ampiamente annunciati dalla Cia, per questo chiediamo come Organizzazione alle istituzioni che si affronti in modo strutturale e preventivo questo stato di crisi".