Dopo 30 anni dall'ultimo documento programmatico, approvato nel 1993, la Regione Siciliana avrà un nuovo Piano Vitivinicolo Regionale, fondamentale per elaborare le direttrici dello sviluppo di uno dei settori simbolo delle produzioni d'eccellenza dell'Isola. L'assessore dell'Agricoltura della Regione Siciliana, Luca Sammartino, ha infatti istituito con un Decreto il nuovo gruppo di lavoro che si occuperà della redazione del nuovo documento.

 

Per l'assessore Sammartino "il nuovo Piano deve porsi" rispetto a quello del 1993 "una sfida diversa, quella di tracciare una programmazione che aiuti le cantine a consolidare il posizionamento nel segmento alto, penetrare nuovi mercatiaumentare i margini per bottiglia e rafforzare un modello di comunicazione che coniughi tipicità qualità del prodotto con l'elemento della territorialità".

 

L'assessore Sammartino ha ricordato l'importanza del Piano Vitivinicolo approvato 1993 e redatto "sotto la regia di Diego Planeta e Giacomo Tachis, un periodo di tempo lunghissimo nel quale la Sicilia è passata dall'essere terra di produzione di vini sfusi, o di vini che i grandi marchi internazionali utilizzavano per tagliare i propri, a terra dalla quale provengono alcuni dei più importanti brand dell'enologia internazionale, capace di esprimere una qualità diffusa più alta della media con alcuni vitigni - come il Nero d'Avola, il Cataratto, l'Inzolia, il Nerello Mascalese e il Carricante - che oggi non hanno nulla da invidiare, quanto a prestigio e riconoscibilità, ai grandi vitigni italiani e internazionali tradizionali".

 

Oggi i numeri della vitivinicoltura siciliana sono di tutto rispetto: a fronte di una superficie vitata di circa 103mila ettari ed una produzione media di oltre 6,2 milioni di ettolitri, la Sicilia schiera ben 23 Doc, una Docg e 7 Igp con una produzione a denominazione che ha raggiunto complessivamente il 60%.

 

Su come rafforzare questa nuova vitivinicoltura siciliana l'assessore siciliano non ha dubbi: "L'enogastronomia deve diventare una delle locomotive dell'offerta turistica siciliana, perché si presta naturalmente alla valorizzazione - in un unico momento - di cibo, bellezze paesaggistiche e naturalistiche, arte, cultura e tradizione. Il nuovo Piano Vitivinicolo affronta questa sfida, dalla quale dipende anche la possibilità di destagionalizzare l'offerta turistica".

 

Per Sammartino "il mondo del vino deve affrontare le sfide del mercato in un mondo in continua evoluzione, dai gusti dei consumatori ai cambiamenti climatici che condizionano i risultati economici delle aziende. Il viticoltore siciliano è al centro della sfida di coniugare sostenibilità economica, sociale e ambientale, perché la sostenibilità rappresenta una dei valori aggiunti delle produzioni enologiche della nostra regione".

 

"La grande varietà dell'enologia siciliana rappresenta oggi un altissimo valore aggiunto soprattutto per quanto riguarda l'esaltazione delle identità e riconoscibilità dei prodotti - conclude l'assessore - perché non esiste al mondo una terra del vino dove si vendemmia da luglio a novembre e con una biodiversità tra le più ricche del Pianeta. Grazie alle numerose varietà di vitigni, autoctoni e non, che vengono coltivati".

 

La finalità del gruppo di lavoro insediato dall'assessore Sammartino è di elaborare il piano seguendo un modello inclusivo, aperto a tutti i contributi provenienti dal mondo del vino. Per questo sono stati chiamati a farne parte - con il coordinamento dell'Assessorato dell'Agricoltura della Regione Siciliana e dell'Istituto Regionale Vino e Olio di Sicilia - tutti i consorzi di tutela: Cerasuolo di Vittoria Docg, Sicilia Doc, Etna Doc, Faro Doc, Malvasia delle Lipari Doc e Salina Igt, Mamertino Doc, Marsala Doc, Monreale Doc, Pantelleria Doc.

 

Nel gruppo anche le rappresentanze siciliane di Confagricoltura, Coldiretti, Federazione Italiana Agricoltori, Lega Nazionale Cooperative, Agci Sicilia, Assovini, Providi, Unione Italiana Cooperative, Copagri, Assoenologi, Miva, Federazione ordini degli agronomi, Fondazione Sosta in Sicilia, Collegio dei Periti Agrari, Federazione Vignaioli Indipendenti.