Oltre al settore apistico che sta registrando perdite che vanno dal 30 per cento con punte del 70 dovuto ad un aprile-maggio autunnale ma anche alle forti incursioni di vento che stanno caratterizzando il 2019 e la siccità dei mesi di gennaio-febbraio, ad essere colpita dal forte vento dello scorso fine settimana è soprattutto la viticoltura.
Ad evidenziarlo è Coldiretti Nord Sardegna che sta raccogliendo le segnalazioni dei propri soci e si è già attivata inviando delle lettere ai comuni interessati per attivare le procedure per la richiesta di calamità naturale. Stanno arrivando segnalazioni da tutto il territorio del Nord Sardegna, dal sassarese alla Gallura, territorio in cui sono presenti circa 7800 ettari, la provincia con più superficie vitata dopo quella di Cagliari.
Ed i maggiori danni si segnalano da Alghero, dove si trova la maggiore superficie coltivata a vite della Sardegna, con circa 1250 ettari. Il vento di domenica scorsa, che ha interessato tutta l'isola, ha causato danni rilevanti per i vigneti in tutto il Nord Sardegna. Dalle verifiche effettuate dai tecnici della cantina Santa Maria La Palma di Alghero, con soci anche nei comuni di Sassari, Olmedo, Usini, Uri e Ittiri, sono emersi danni generalizzati sul 100% della superficie vitata.
“L’elevata intensità di vento ricco di aerosol marino – dice il presidente della cantina Mario Peretto - ha prodotto ingenti danni ai vigneti. In particolare il vento e il deposito salino hanno causato allessatura e necrosi totale o parziale delle infiorescenze e dei germogli e il disseccamento generalizzato delle foglie. La gravità del danno è peggiorata dalla fase fenologica in cui si trovavano le piante, ovvero con le infiorescenze separate su germogli con la 5° e 7° foglia aperta”. Le verifiche effettuate dai tecnici della cantina hanno evidenziato danni generalizzati sul 100% delle superfici vitate, con intensità variabili di danno che per la maggior parte delle superfici supera il 50% con punte del 90/100% nei vigneti più colpiti.
“L’entità dei danni rilevanti per diffusione e intensità – sottolinea Peretto - sono tali da compromettere la campagna agraria delle singole aziende interessate e costituiscono motivo di grande preoccupazione anche per l’attività produttiva e commerciale della cantina”.
Parecchi danni anche sull’altro versante, in Gallura. “Una parte è già visibile – afferma il presidente di Coldiretti Olbia, Alessandro Mancini - mentre bisognerà aspettare qualche giorno per vedere il comportamento del grappolo”.
“Non c’è settore che non sia stato colpito pesantemente dalle bizze climatiche – dice il presidente di Coldiretti Nord Sardegna, Battista Cualbu -. Un clima stravolto dove a prevalere sono gli estremismi, siccità o troppa e violenta pioggia, fortissime folate di vento, grandinate e gelate fuori stagione. C’è di tutto e ovviamente chi ne paga immediatamente e maggiormente le conseguenze è l’agricoltura. Per questo è ancora più urgente che accelerare la liquidazione dei fondi stanziati per le calamità naturali del 2017, che a due anni dall’evento non sono ancora arrivati nelle tasche delle imprese agricole”.