Cinque padiglioni espositivi su 17 mila metri quadrati coperti, 120 espositori con circa 200 marchi rappresentati, tre sale convegni e 20 eventi: ecco alcune delle cifre che descrivono un esordio più che positivo, che proietta la manifestazione direttamente alla prossima edizione.
Soddisfatto il presidente di Pordenone Fiere, Renato Pujatti, che ha commentato:"La nostra volontà è quella di rilanciare e spingere il target di Rive più in alto, verso l'internazionalizzazione. Per questo motivo abbiamo deciso di mantenere la biennalità, spostandola però negli anni pari, in modo da non sovrapporci con Sitevi, la fiera di filiera di Montpellier, in Francia, programmata negli anni dispari. Sono dunque lieto di annunciare che la prossima edizione sarà nel 2018".
Anche l'assessore alle Risorse agricole e forestali del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, ha espresso soddisfazione e ha commentato: "Le iniziative fieristiche sono quasi sempre importanti per il sistema regionale, ma devo dire che Rive è proprio ciò che mancava".
I dati sull'export italiano
Nell'ultima giornata di Rive c'è stata la presentazione in anteprima, nel corso del convegno "Da FVG a FRG. Il futuro del FVG passa dal futuro della ribolla gialla" dei dati sull'export italiano e di un report specificamente tarato sulla Ribolla Gialla, il tutto da elaborazioni di Nomisma Wine monitor."Il 2017 - spiega Denis Pantini, responsabile di Wine monitor - si chiuderà con una ripresa dei consumi interni e una crescita dell'export intorno al 6%, che ci avvicinerà ai 6 miliardi, pur senza superarli. A settembre 2017 il consumo di vino in Gdo è cresciuto del 3% a valore e dell'1,2% in volume: questo riflette concretamente la ripresa economica che sta interessando il nostro Paese".
Continua la flessione dei consumi in Italia, con alcuni prodotti in netta controtendenza, tra cui gli spumanti, con il Prosecco in testa, e in generale vini bianchi, tra cui l'emergente promessa della Ribolla Gialla, che nel 2016 ha registrato una crescita del 31% nelle vendite nella Gdo, risultando la prima denominazione in Italia, e il trend di crescita continua serrato anche nel 2017.
Accordo per la ricerca
Sempre durante l'ultima giornata è stato firmato uno storico accordo che ha coinvolto sette tra università ed enti di ricerca sulla vite e sul vino del Triveneto, che hanno dichiarato il loro comune impegno verso lo sviluppo di un progetto di ricerca dal titolo "Viticoltura 4.0".Le prospettive della nuova Doc Delle Venezie
Nel corso della mattinata del 14 dicembre Sala Enotrend ha ospitato il convegno "Pinot Grigio: l'unione fa la forza. Percorsi di successo per la nuova Doc".Nell'anno della prima vendemmia della Doc Delle Venezie, esperti, operatori di settore, produttori si sono confrontati sulle prospettive di una delle Doc più grandi d'Europa, che ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo decisivo nella promozione del prodotto enologico made in Italy.
Nel corso del convegno Albino Armani, presidente del Consorzio di Tutela della DOC Delle Venezie, ha parlato di un aumento esponenziale delle richieste di certificazione da parte dei produttori, segno di una fiducia e di un'attesa forte del mondo produttivo nei confronti della denominazione.
"Ad appena due mesi dalla vendemmia - ha commentato Armani - abbiamo già ricevuto richieste per la certificazione di 150mila ettari di Pinot grigio Delle Venezie. Un'ulteriore conferma che siamo sulla strada giusta e che i mercati internazionali stanno guardando con grande interesse alla nostra denominazione".
Delegazioni da Croazia e Ungheria in visita a Rive
Si è conclusa con successo la visita a Rive della delegazione croata e ungherese composta da 12 operatori del comparto vitivinicolo e coordinata da ConCentro –Azienda speciale della Camera di commercio di Pordenone, in qualità di partner della rete europea Enterprise Europe network.Gli operatori esteri, oltre ad aver partecipato ad un intenso programma di workshop settoriali e degustazioni, hanno incontrato diversi espositori della rassegna e con alcuni di essi sono state poste le basi per future collaborazioni commerciali.
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Fonte: Rive