A trainare il mercato sono state le vendite effettuate direttamente in cantina, con sei aziende su dieci soddisfatte dell'andamento di questo canale, segno che il rapporto diretto è la chiave per far conoscere la propria realtà e fidelizzare vecchi e nuovi clienti. Sempre per quanto riguarda il mercato domestico, situazione positiva per i canali distributivi Horeca e Wine Bar, senza differenze di rilievo relativamente alla dimensione aziendale.
Meno diffusa la soddisfazione per le vendite relative all'enoteca, mentre si conferma all'ultimo posto per la soddisfazione l'e-commerce, con meno del 20% di cantine che esprimono un giudizio positivo a fronte di un 38,2%, che fatica a raccogliere risultati da questo canale. Fra i punti deboli dell'e-commerce c'è la carenza di persone interamente dedicate, difficoltà nel gestire ordinativi e spedizioni, e criticità nel fissare un prezzo tale da non danneggiare gli altri canali di vendita.
Passando invece al rapporto con i mercati esteri, si riconferma strategico il ruolo degli importatori, con il 63,6% delle cantine intervistate che si dichiara particolarmente soddisfatto. Risultati particolarmente polarizzati se ne trovano nelle vendite alla Gdo estera: solo una cantina su quattro dichiara un livello di soddisfazione medio, mentre le altre si dividono fra un 47% positivo e un 27% negativo.
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