Alla guida della Fivi dal 2013, Matilde Poggi si occuperà principalmente di curare i rapporti della Cevi in sede europea. La nomina è stata decisa nel corso dell'assemblea annuale tenutasi in questi giorni in Montenegro nella quale è stato confermato alla presidenza il francese Thomas Montagne e nominati altri due vicepresidenti, lo svizzero Jacques Humbert e il bulgaro Ivo Barbanov. Tesoriere è stata nominata l'ungherese Marta Wille Baumkauff. In precedenza un altro italiano rivestiva il ruolo di vicepresidente, Costantino Charrère, già presidente della Fivi dal 2008 al 2013.
“Il nuovo board della Cevi – commenta Matilde Poggi – vede incarichi distribuiti tra un maggior numero di nazioni. Diminuisce il peso francese, da sempre nazione leader nella Confederazione, a cui spetta ora solo la presidenza”.
Molti i temi sui quali nei prossimi due anni la Poggi si troverà a lavorare con azioni di lobbying a Bruxelles. In primo luogo la questione delle vendite a distanza, per le quali la Cevi ha chiesto che i produttori possano spedire i loro vini direttamente ai consumatori all'interno dell'Unione europea, assolvendo alle accise nel Paese d'origine. Potrebbero essere create così delle camere di compensazione tra Stati, senza dover avviare pratiche doganali per ogni singola vendita.
Quindi il dossier relativo alle strategie anti alcol, in discussione in questi mesi a Bruxelles. La Cevi attraverso Matilde Poggi chiederà che il vino non venga considerato alla stregua degli altri prodotti alcolici, come i superalcolici o gli alcolpops. “Non possiamo essere associati agli altri alcolici – spiega – il vino è un prodotto agricolo che contiene alcol, gli altri sono prodotti industriali”.
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