Dare voce e significato alle vigne, come parte integrante dell'ambiente e della storia di un luogo: questo era l'obiettivo di Enzo Massa, autore del libro Il tempo del vigneto. Un viaggio fotografico nel quale ogni vigna sembra chiedere solo di essere riconosciuta, nominata, valorizzata, narrata fin nei più piccoli dettagli. E sono proprio i dettagli che compaiono nelle fotografie non come semplice decorazione, a indurre alla comprensione del tutto, senza distrarre o intrattenere.

In questa raccolta l'autore ha cercato di conformare un tutt’uno dotato di senso a partire da una molteplicità di immagini singole e di creare un’articolazione tra ciascuna parte e la totalità della composizione. E’ nata così l'idea de “Il tempo del vigneto”, un progetto fondato sull’interazione tra sentimento e ragione, nato dall’emozione e dall’ispirazione, ma ordinato secondo molteplici livelli di significazione che si sovrappongono e si intrecciano lasciando spazio a diverse modalità interpretative.


© Enzo Massa
 
"L’incipit è stato l’incontro con un vignaiolo assorto in contemplazione malinconica della sua vecchia vigna che stava per essere estirpata - scrive l'autore nella presentazione del volume -. Io che sono un pensatore per immagini, sono stato interpellato da questa scena a cui mi è capitato per caso di assistere ed ho voluto far tesoro di questo attimo sensuale e nostalgico in cui il contadino pareva far memoria di ciò che era stato e che stava per finire.
Era l’assenza della vigna o l’uomo rapito dai suoi struggenti pensieri a conferire a quello spazio quella singolare atmosfera?
In quel momento mi sono reso conto che l’uomo stava facendo un’esperienza di bellezza ed io con lui: si era reso cosciente della mancanza della vigna a cui si era dedicato con cura nei suoi anni migliori, ne aveva avvertito la privazione ed ora che essa non c’era più, paradossalmente risplendeva nel modo più intenso la sua attrattiva
".

"La storia fotografica che è nata dopo - continua l'autore -, è stata un ripercorre, grazie alla presenza delle altre vigne, intrecci di significato e di appariscenza, così come essi si sono svelati ai miei occhi. La conclusione è stata un ritorno ciclico all’origine del racconto: la vecchia vigna non c’è più, restano solo alcune “viti madre” che daranno le talee per i nuovi innesti. E’ un finale aperto che lascia spazio al nuovo che potrà inserirsi solo se saprà instaurare un significativo rapporto di tensione con il preesistente".

© Enzo Massa

AgroNotizie ha rivolto alcune domande all'autore Enzo Massa:
Quanto tempo ha richiesto?
"Gli ultimi cinque o sei anni antecedenti la pubblicazione del libro sono stati molto prolifici perché ho cercato di completare il racconto sulla storia della vite dalla talea/barbatella (dal vivaio), sino alla vendemmia, seguendo anche le indicazioni degli autori dei testi che hanno introdotto i capitoli del libro (Giancarlo Grimaldi, Albino Morando, Edoardo Borra e Valter Boggione)".

Quale tecnica ha usato per fotografare le fasi fenologiche sempre dalla stessa angolazione?
"La descrizione di questo aspetto richiede molto spazio, ma ci provo. La sequenza di immagini a cui ho dedicato più tempo in assoluto è stata quella dell'evoluzione della gemma della vite sino ad arrivare alla fioritura del grappolo. Il primo anno ho iniziato a fotografare in più riprese tenendo sotto controllo due gemme di vite nella stessa vigna, ma l'esperimento si è rivelato un insuccesso totale. Dovevo avere una serie di scatti (almeno 6) per documentare l'evoluzione della gemma mantenendo sempre lo stesso obiettivo, diaframma per la profondità di campo, distanza da terra, distanza dal soggetto, senza servirmi di un fondale artificiale.
Avevo calcolato un determinato spazio di inquadratura sopra la gemma, ma in quella particolare primavera molto piovosa e calda, il tralcio, dopo una settimana dal secondo scatto, è cresciuto di cm 40 in pochi giorni e così è uscito dalla inquadratura che avevo calcolato. L'anno successivo, con la stessa tecnica, ho tenuto sotto controllo cinque gemme in località diverse ampliando l'inquadratura. Sono riuscito a documentare l'evoluzione di due gemme e quella che ho pubblicato è stata quella che ha reso meglio fotograficamente. Delle altre tre gemme che ho perso, una ha subito una grandinata, un'altra è sparita probabilmente mangiata dai caprioli o altro ed un'altra tranciata dal passaggio del trattore o da un mezzo meccanico
".

© Enzo Massa

Il volume è distribuito in tutta Italia?
"Sono il distributore in zona del libro Il tempo del vigneto. Chi desidera avere una copia del libro deve richiederlo al mio indirizzo di posta elettronica.
Il libro fa parte di un progetto che comprende anche una mostra di immagini che in questo momento si trova a Bruxelles presso il locale "Io sono wine bar" nella sede della rappresentanza della Regione Piemonte della capitale Belga e da una multivisione consultabile su You Tube digitando "Il tempo del vigneto". La mostra era stata inaugurata nel 2012 nella chiesa di S. Domenico ad Alba in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba
".

(Scarica il pieghevole del progetto)

Qual è il vigneto più affascinante che ha fotografato?
"Nel 2009 sono stato scelto, insieme ad altri cinque fotoamatori italiani di regioni diverse, per raccontare un vino chiamato Luce, un Super Tuscan nato a Montalcino dalla visione e dalla passione di due illustri artefici del mondo del vino: Vittorio Frescobaldi e Robert Mondavi. Questa bellissima esperienza nei vigneti di Castelgiocondo a Montalcino è stata per me molto importante e mi ha dato lo stimolo per fotografare e pubblicare il libro Il tempo del vigneto raccontando la storia della vite in Piemonte e in particolare nelle Langhe, Monferrato e Roero, il territorio in cui vivo, recentemente riconosciuto Patrimonio mondiale dell'Umanità".

TitoloIl tempo del vigneto
Editore: L'Artistica Editrice
Pagine: 224
Prezzo: Euro 45,00
In libreria: 2012


© Enzo Massa