Sono passate settimane dal 30 giugno, data limite entro la quale - secondo l'articolo 66 del decreto Liberalizzazioni - il Mipaaf avrebbe dovuto rendere noto l'elenco di terreni pubblici da collocare in affitto o in vendita con diritto di prelazione ai giovani, con decreto di natura non regolamentare d'intesa con il Mef.
Ma, al momento, tutto tace.
La delusione è forte, soprattutto per gli under 40 che in questo elenco vedono lo spiraglio, seppure piccolo, per poter entrare a far parte di un comparto produttivo. altrimenti off limits, come quello agricolo.
Secondo il dato di Confagricoltura, nel nostro Paese le aziende condotte da under 35 sono meno del 3%, mentre la media comunitaria si attesta sul 6%.
Senza terra non si può
“Una delle maggiori difficoltà per l'ingresso dei giovani in agricoltura – spiega in un'intervista ad Agronotizie, Nicola Motolese presidente dell'Anga, la sezione giovani di Confagricoltura - è proprio la mancanza della disponibilità di terreni.
Venerdì scorso - ha detto Motolese -, in occasione del nostro consiglio nazionale di Roma, abbiamo riesaminato la questione e constatato che nulla era stato fatto. Ora stiamo cercando di capire se si tratta solo di una questione di tempo, oppure se è il caso di andare dal ministro a chiedere spiegazioni. Ma ormai, dato che siamo a luglio inoltrato, si tornerà a parlarne a settembre con la ripresa dei lavori”.
Quali, quanti e chi: le domande aperte
In verità, sembra non essere ancora chiaro chi si debba occupare dell'identificazione dei terreni e della pubblicazione degli elenchi. Ancora, pare che questi terreni non siano così tanti.
Secondo i giovani di Confagricoltura, sarebbero 300 mila gli ettari fermi nel limbo della burocrazia e dell'indecisione. In ogni caso, taglia corso Motolese “i dati li deve avere il governo centrale che, in collaborazione con il ministero, deve farci sapere qualcosa.
A prescindere da quanti siano, resta il fatto che ad oggi non esistono né elenco né identificazione”.
La liquidità oltre alla terra
Il già citato articolo 66 del decreto legge n.1 del 24 gennaio 2012 prevede agevolazioni finanziarie e benefici fiscali, oltre al fatto che i prezzi dei terreni da porre a base delle procedure di vendita vengono determinati non su valori di mercato, bensì sui valori agricoli medi di cui al d.P.R. 401.
Ma ci siamo chiesti, girando la domanda al numero uno di Angfa, quand'anche l'elenco fosse pubblicato, l'accesso al credito costituirà una barriera insormontabile?
“La questione dell'accesso al credito, che già aveva un grande peso prima della crisi e che oggi è ancora più limitante, rimane un grande ostacolo all'imprenditoria giovanile – ribadisce Motolese -. Questo elenco potrebbe essere un fattore agevolante, ma il problema del giovane con un'idea imprenditoriale ma senza liquidità e senza requisiti per ottenerla, è più complesso. E gli istituti bancari sono ancora più restii a concedere un credito sulla base di un'idea”.
Quindi, di fatto, ancora una volta si corre il rischio che le difficoltà di accesso al credito trasformino questa operazione in una mancata occasione?.
“Si, potrebbe essere un rischio molto molto rilevante. Le richieste potenziali sono molte – conclude Motolese -, ma ci mancano i dati fondamentali dei terreni relativi al luogo e alla tipologia culturale, per capire chi è interessato e a cosa. Si potrà scendere nello specifico delle richieste solo a elenchi pubblicati”.