Nell'editoriale pubblicato su Agronotizie della scorsa settimana, facendo il punto sulla riforma della Politica agricola comune, ci siamo soffermati su uno dei temi più spinosi di questa complicata fase di transizione della Pac: la proroga dei diritti di reimpianto dei vigneti, delle quote zucchero e delle famigerate quote latte.

Si tratta di residuati della vecchia programmazione dirigista della politica agricola europea, il cui destino era stato già deciso dalle precedenti riforme, che le lobby dei rispettivi settori stanno cercando di rimettere in gioco approfittando di questa tornata negoziale.

Finora, i diritti di reimpianto sembrano avere più chance di spuntarla; più incerto il destino delle quote zucchero; decisamente più difficile la partita di chi vorrebbe mantenere in vita anche le quote latte.

Il nostro punto di vista, espresso nell'editoriale, è che - sia pure con sfaccettature diverse - il principio del contingentamento produttivo unisce i tre settori: la deregulation produttiva svaluta gli asset aziendali (quote e diritti di impianto hanno un valore patrimoniale che verrebbe meno); aumenta il rischio di eccedenze; spinge in basso i prezzi, alzando quindi l'asticella della competitività.

Per questo, per ragioni di equità, un'eventuale proroga dovrebbe essere estesa a tutti e tre i settori. Comprese le quote latte che, soprattutto in Italia, a causa dello scandalo delle multe miliardarie mai pagate da un ristretto numero di 'grandi splafonatori', non sono viste di buon occhio.

Ma è innegabile che se si riaprono i rubinetti delle vacche del Nord Europa, il fiume di latte che già inonda il nostro mercato deficitario sarebbe destinato a ingrossarsi ancora di più mettendo a rischio un gran numero di allevamenti.


  Tre domande ai lettori

 

1. Nel momento in cui la Pac si prepara a voltare pagina, ha ancora senso mantenere in vita vecchi meccanismi come i diritti di reimpianto dei vigneti, delle quote zucchero e delle quote latte?

 

2. La delegazione italiana a Bruxelles è molto attiva nel chiedere il mantenimento dei diritti di reimpianto dei vigneti. E' invece contraria a prorogare le quote latte, a causa dello scandalo delle multe mai pagate.
E' giusta questa posizione o per motivi di equità andrebbero mantenuti entrambi i sistemi attuali?


3. Quando fu deciso di smantellare le quote latte nel 2015, fu promesso agli allevatori un impatto morbido. Il Parlamento europeo ha detto che il "pacchetto latte", da poco approvato, è insufficiente.
Qual è il tuo parere?
Se insufficiente, quale misura potrebbe essere adottata per accompagnare le aziende zootecniche in questo passaggio molto delicato?

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