Non si deve bloccare lo sviluppo delle agroenergie. Rischiamo di cadere nell’errore di dedicare risorse all’avvio di settori produttivi strategici per il futuro del Paese, per la green economy e per il raggiungimento degli obiettivi ambientali indicati dall’Europa, per poi cancellarli con un colpo di spugna, producendo enormi danni alle imprese agricole, a quelle industriali e all’occupazione”.

Recita così la lettera inviata ai ministri per lo Sviluppo economico Passera, per le Politiche agricole Catania e per l’Ambiente Clini, dal presidente di Confagricoltura Mario Guidi, in vista della definizione del decreto incentivi. Lettera nella quale esprime grande preoccupazione per il futuro delle agroenergie.

 

Il decreto

Nell’attuazione del d.lgs 28/11 sui regimi di sostegno per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - prosegue l'associazione - si sta concretizzando una drastica riduzione degli incentivi per le biomasse e per il biogas, nonché un forte ridimensionamento del ruolo dell’agricoltura nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea al 2020”.
Dalle anticipazioni sul decreto che, in base a quanto dichiarato da Clini, sarà pronto per febbraio (con qualche mese di ritardo sulla tabella di marcia), ad essere interessati saranno in particolare gli impianti con potenza superiore a 5 megawatt. Il decreto mette sul tavolo una cifra annua compresa tra 6 e 7 miliardi di euro, cui va aggiunto un importo simile per il solare.

Spariscono i certificati verdi dal 2013 e, per le biomasse, saranno incentivabili gli impianti che rispettino la soglia dei 20 kilowatt; infine, per il triennio 2013-2015 pare sia prevista l'incentivazione di 180 megawatt tra biomasse e biogas.
La riforma in corso - reagisce Confagricoltura - deve essere l’occasione da cogliere per apportare gli opportuni miglioramenti all’attuale sistema di incentivazione, premiando maggiormente gli impianti di potenza inferiore ad 1 MW”.

 

Altri bandi e finanziamenti

Se a livello nazionale non mancano i malumori, allargando la visuale al contesto europeo, qualche piccolo bagliore c'è.

E' la Comunità europea a porsi obiettivi ambiziosi per il raggiungimento di un sistema energetico pulito e sicuro.

Per questo motivo ha attivato all'interno del programma IE – Intelligent Energy, un pacchetto di finanziamenti mirati a sostenere progetti che promuovano l'efficienza energetica ed incoraggino l'uso razionale delle risorse, incrementino l'uso di nuove e rinnovabili fonti energetiche e, infine, stimolino l'efficienza energetica da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti.

Il programma IE, che punta ad aiutare l'Europa a raggiungere gli obiettivi 2020, è partito nel 2003 e, ad oggi, ha finanziato oltre 500 progetti che hanno visto coinvolte più di 3500 organizzazioni europee.

I fondi messi a disposizione dal programma, una dotazione di 67 milioni di euro per il 2012, vanno a coprire fino al 75% dei costi totali del progetto.

Per accedere al finanziamento il progetto deve rispettare precisi criteri, tra cui, naturalmente, una descrizione dettagliata degli obiettivi, del target e degli indicatori di performance. L'invio dei progetti avviene sul web attraverso il servizio Electronic Proposal Submission service per il quale è disponibile anche un aiuto on line.

Rivolto ad enti pubblici o privati, imprese e organizzazioni internazionali la Call proposal relativa al 2012, pubblicata lo scorso 20 dicembre, scadrà l'8 maggio 2012 alle ore 17:00.

Un secondo bando promosso dal ministero dello Sviluppo economico – Mise, è rivolto alle Regioni Campania, Sicilia, Puglia e Calabria ed incentiva interventi di attivazione di filiere produttive delle biomasse (Linea di attività 1.1 del POI Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007-2013).

Le risorse finanziarie a disposizione ammontano a 100 milioni di euro.