"Il progetto 'Prevenzione, sicurezza, formazione per una filiera tabacchicola di eccellenza', che vede il coinvolgimento della filiera tabacchicola (Confagricoltura, Cia, Fat - Fattoria autonoma tabacchi, Bat - British american tobacco) in accordo con i sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil), è un ulteriore contributo verso la crescita di efficienza della filiera italiana, nonostante stia vivendo un periodo di particolare difficoltà". Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, apprezzando l'iniziativa congiunta a Perugia.

In una nota, Guidi ha ribadito le preoccupazioni della sua organizzazione e di tutta la filiera del tabacco per il venir meno dei sostegni comunitari al settore, che rischia di aggravare ulteriormente la situazione. Preoccupazioni aggravate anche dal processo di revisione della Direttiva europea che lo riguarda: tra le altre cose, prevede il divieto di utilizzo degli ingredienti (riequilibrare il sapore del tabacco e re-integrare gli zuccheri persi durante il trattamento della foglia) e l'introduzione del pacchetto generico di sigarette (con l'obbligo di uniformare, standardizzandolo, l'involucro).

L'orientamento comunitario non piace assolutamente a Confagricoltura: "Il divieto di utilizzo di ingredienti renderebbe praticamente inutilizzabile il tabacco coltivato in alcune zone dell'Italia - ha spiegato il presidente dell'Organizzazione degli imprenditori agricoli - Mentre l'introduzione del pacchetto generico determinerebbe una forte riduzione del valore dei prodotti, limitando notevolmente gli sbocchi commerciali al tabacco italiano che già, per i maggiori costi di produzione, risulta essere meno competitivo rispetto ad altri".
"Le proposte della Commissione, se fossero accolte, oltre a determinare un notevole aumento del contrabbando e delle contraffazioni - ha concluso il presidente di Confagricoltura - metterebbero a rischio l'esistenza della filiera del tabacco in Italia che occupa oltre 60mila addetti".