"La coltivazione del tabacco in Italia va salvaguardata e rilanciata in chiave imprenditoriale, rafforzando l'integrazione tra produzione e trasformazione".

Parole del presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi che ieri 15 settembre ha visitato la Fat - Fattoria autonoma tabacchi, polo di Città di Castello (Pg) che raccoglie la produzione dei soci su 1800 ettari (circa 5,5 milioni di chili di Virginia Bright) e la lavora nel proprio stabilimento di trasformazione.

"In un momento così difficile per questa coltivazione, che non ha più sostegni pubblici e che comunque necessita di forti investimenti, si rende ancora più urgente rinsaldare i rapporti di filiera, ma non solo - ha detto Guidi - La Fat è un esempio di come debba evolvere la realtà tabacchicola nazionale, che deve polarizzarsi in poche strutture efficienti, che prevedano un mix tra il momento produttivo e quello di trasformazione".

Il numero uno di Confagricoltura ha sottolineato che gli accordi con le principali multinazionali utilizzatrici del prodotto, promossi dal ministro Romano, dimostrano che c'è interesse per il tabacco italiano. Portano programmazione colturale e stabilità produttiva, garantendo reddito ed occupazione per i 60 mila addetti impegnati.

"Ora il ministero per le Politiche agricole - ha concluso il presidente di Confagricoltura - deve impegnarsi a favorire, creando apposite corsie preferenziali, quelle realtà integrate, imprenditoriali ed efficienti che permettono di dare futuro al tabacco italiano".