Si è svolto il 23 febbraio 2011 presso la Fiera di Verona il convegno 'Eco-sostenibilità e vantaggio competitivo nelle imprese vinicole', promosso da E.ON e da Vinitaly per illustrare e promuovere interventi ambientali e compatibili nelle aziende vitivinicole, al quale sono intervenuti esperti e rappresentanti del settore energetico, vinicolo e istituzionale.

L'adeguamento alle direttive ambientali della Comunità Europea pone le cantine di fronte a una sfida competitiva verso un miglioramento della performance aziendale. Negli ultimi anni, infatti, nelle maggiori cantine italiane si è sempre più diffusa una sensibilità verso comportamenti e scelte green che riguardano l'ambito energetico ma anche quello produttivo: dal ricorso all'energia rinnovabile al controllo delle emissioni di gas serra, dall'utilizzo di bottiglie in vetro leggero all'utilizzo delle biomasse prodotte con gli scarti di potatura dei vigneti e agli imballaggi riciclati.

Alla realizzazione di questi progetti contribuisce una forte sinergia tra produttori e consumatori di energia tramite soluzioni mirate all'efficienza energetica e orientate alla riduzione dei consumi.

"E.ON Energia propone alle cantine una fornitura di energia con la label '100% energia pulita E.ON' certificata Recs, il sistema internazionale che incentiva la produzione da fonti rinnovabili e che consente di attestare l'impegno per la tutela dell'ambiente", ha spiegato Enrico Morandi, direttore sales large clients E.ON Energia. "Oltre alla semplice fornitura di energia elettrica e gas E.ON Energia, inoltre, si presenta al mercato come vero e proprio provider di soluzioni energetiche che offre consulenza specialistica e progetti ritagliati su misura in grado di conseguire significativi benefici in termini di consumi e risparmi, proponendo interventi di efficienza energetica e di generazione distribuita, quali ad esempio la realizzazione d'impianti fotovoltaici a tetto che, grazie anche al Conto Energia, assicurano ritorni economici interessanti".

Dopo il saluto del sindaco di Verona, Flavio Tosi, e di Riccardo De Gobbi della Direzione agroambiente della Regione Veneto, è intervenuto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, che ha sottolineato che "Vinitaly ha affrontato più volte il tema del rapporto tra vino e ambiente sotto molteplici aspetti, anche attraverso ricerche che hanno evidenziato l'alta sensibilità dei wine lover per le tematiche ambientali che connettono fortemente al vino. Con E.ON abbiamo voluto promuovere un confronto in un momento diverso dai giorni di rassegna, per dare l'opportunità ai produttori di essere presenti personalmente e confrontarsi su un tema verso il quale le cantine italiane da tempo stanno prestando grande attenzione, adottando politiche ambientali spesso all'avanguardia in Europa e nel mondo in grado di condizionare in positivo l'andamento dell'export enologico nel medio-lungo termine".

Della svolta verde nel settore vinicolo ha parlato Fabio Renzi, Segretario generale della Fondazione Symbola: "Il mondo del vino ha tutte le opportunità e potenzialità per proporsi come terreno avanzato di sperimentazione e innovazione, dalle quali ricavarne un nuovo vantaggio competitivo. Già da tempo è fortemente diminuito l'impiego della chimica così come sono diminuiti i consumi d'acqua destinati all'irrigazione dei vigneti. E si segnalano esperienze come quella della società agricola di Salcheto, che nel rispetto dell'identità qualitativa del Sangiovese di Montepulciano sta realizzando la prima cantina 'off-grid', applicando lo stesso approccio al packaging e continuando la sperimentazione avviata con il calcolo della prima carbon footprint europea di una bottiglia di vino (1,83 Kg per 750 ml confezionati in vetro)".

Attilio Scienza, professore ordinario di Viticoltura presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Milano ha messo in risalto come l'impegno ambientalista delle cantine italiane sia in linea con le direttive europee: "La viticoltura sostenibile è oggi alla base della nuova normativa comunitaria che regolerà nei prossimi anni l'utilizzo dei fitofarmaci in agricoltura. La viticoltura italiana dovrà ristrutturare la sua filiera, e il percorso è già avviato, coniugando sostenibilità ambientale ed economica con la qualità del vino. Con l'applicazione di tecniche di valutazione dello stato del vigneto di tipo prossimale e quindi poco costose, è possibile ridurre l'impiego di antiparassitari e di fertilizzanti fino al 50%, ottenendo nel contempo, attraverso un riequilibrio vegeto-produttivo della vite, un miglioramento della qualità dei vini".

Sull'impegno ambientale delle cantine italiane, che si pongono all'avanguardia in campo europeo, Giacomo Mojoli, docente universitario al Politecnico di Milano e socio fondatore di Slow Food, ha dichiarato: "L'impegno ambientale rappresenta una grande opportunità per il mondo del vino che può consentire di anticipare in positivo l'evoluzione normativa in atto a livello comunitario. Non solo, investire strategicamente in questa direzione, rappresenta per le aziende vitivinicole la possibilità di manifestare con evidenza un segnale costruttivo e di qualità nei confronti di una crescente esigenza dei consumatori, dei coproduttori, in tema di rispetto verso l'ambiente, di sicurezza-trasparenza dei processi globali di produzione".

Nel corso della conferenza è stato anche presentato un sondaggio su vino e ambiente realizzato il 17 febbraio dal sito web WineNews, in collaborazione con Vinitaly. Su 1200 enonauti che hanno aderito al sondaggio, il 55% ha affermato che la presenza di un 'bollino verde' che garantisca l'impegno ecologico della cantina produttrice rappresenterebbe un motivo in più per acquistare una bottiglia di vino. Il 48% degli eno-appassionati ritiene anche che l'impegno ecologico delle cantine può favorire l'affermazione del vino italiano all'estero.