Ne abbiamo parlato a giugno. Allora, la sua entrata in vigore era - o almeno avrebbe dovuto essere -  alle porte.
Seduto sul banco degli imputati, ancora una volta il chiacchieratissimo Sistri o Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti che, stando alle intenzioni del Mattm, il ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio - mandando in pensione l'attuale sistema composto di tre documenti - il Formulario di identificazione dei rifiuti, il Registro di carico e scarico e il Mud o Modello unico di dichiarazione ambientale - si ripropone di offrire maggiore trasparenza prevenendo l'illegalità e di ridurre i costi a carico delle imprese semplificando le procedure e gli adempimenti necessari.

Già prima dell'estate, quando una manciata di settimane ci separava dalla sua teorica entrata in funzione che avrebbe dovuto cadere nella giornata del 12 agosto, le perplessità espresse soprattutto dal mondo delle associazioni di categoria - il cui ruolo è quello di collante tra il mondo agricolo e  istituzionale - facevano capolino tra qualche buco legislativo rimasto aperto e le prime difficoltà di carattere logistico.

Oggi, alla luce della quarta proroga che l'entrata in funzione del Sistema si vede infliggere, non possiamo che avvallare le perplessità da sempre espresse dal mondo agricolo per voce delle associazioni di categoria e prendere atto di quanto deciso dal Mattm lo scorso venerdì.
L'ultima e lungamente attesa proroga, è infatti stata resa nots dalla pubblicazione avvenuta il 1° ottobre scorso in Gazzetta ufficiale sotto forma di decreto del ministero dell’Ambiente datato 28 settembre 2010.
Entrato in vigore ieri, il decreto (costituito da due soli articoli) conferma alla data dell'1 ottobre l’inizio dell’operatività del Sistri così come stabilito dal DM del 9 luglio 2010, ma solo dal punto di vista formale.

Infatti, in concreto, sarà possibile ancora per altri 3 mesi utilizzare anche i supporti cartacei. Di fatto, l'avvio del sistema, è stato posticipato al primo gennaio 2011 e la partenza della fase sperimentale datata primo di ottobre riguarda esclusivamente quei soggetti già in possesso dei dispositivi elettronici necessari tra cui le chiavette USB.

Sempre secondo il decreto, i nuovi termini cui fare riferimento sono due. Il primo, fissato al 30 novembre prossimo, segna la dead line per la distribuzione dei dispositivi elettronici ad oggi in forte ritardo, l'altro identificato con la data del 31 dicembre 2010, segna invece la fine della fase sperimentale la cui durata sarà appunto di tre mesi.

Per quanto riguarda poi il sistema sanzionatorio che, come sottolinea Coldiretti, per il settore agricolo necessiterebbe di un quadro maggiormente adeguato e non di immediata applicazione così da consentire alle imprese il progressivo graduale adeguamento al sistema, il decreto stabilisce che durante la fase di sperimentazione saranno sanzionabili esclusivamente le violazioni degli adempimenti relativi a registri e formulari di cui agli articoli 190 e 193 del DLgs 152 del 2006; mentre, l'applicazione del sistema di sanzioni del Sistri partirà solo da gennaio 2011.

Per quanto riguarda le sanzioni, dunque, il ministero, per i tre mesi di applicazione transitoria del Sistri, ha ritenuto opportuno prorogare il periodo di cui all'articolo 12, comma 2, del DM del 17 dicembre 2009 al fine, si legge nel decreto, di “consenteire ai soggetti tenuti ad aderire al Sistri di usufruire di una fase di applicazione dello stesso, ora prorogata sino al 31 dicembre 2010, finalizzata alla verifica della piena funzionalità del sistema e anche ad acquisire la necessaria padronanza nell’utilizzo dei dispositivi medesimi”.

Inoltre, prosegue il decreto, al fine di “garantire che non vi sia soluzione di continuità per quanto riguarda l’adempimento degli obblighi di legge relativi alla tracciabilità dei rifiuti, in tale fase di prima applicazione del SISTRI, i soggetti iscritti rimangono tenuti agli adempimenti di cui agli articoli 190 e 193 del d.lgs 152 del 2006”.

Positivo il commento di Confai alla proroga, che chiede di prolungare la sperimentazione al 2012. “Siamo fiduciosi sull’apertura del ministero – ha detto il presidente, Leonardo Bolis –. Abbiamo chiesto di fissare col 1° gennaio 2012 la nuova data” e di prolungare la sperimentazione coinvolgendo le organizzazioni di categoria rappresentative delle imprese.

“Non dimentichiamo – conclude Bolis – che il fine della norma è quello di assicurare una totale trasparenza nella gestione dei rifiuti speciali e di evitare gravi rischi per la salute dei cittadini”.Quindi, in definitiva, fino al 31 dicembre 2010 - per adempiere agli obblighi di legge - sarà sufficiente la sola compilazione del registro di carico e scarico e del formulario di cui alla citata normativa e, solo la violazione delle disposizioni di tali articoli, comporterà l'applicazione delle sanzioni previste dal decreto legislativo 152 del 2006.