“Gli agricoltori sono sempre più attenti - afferma Vito Renna - e si stanno accorgendo che l’uso spropositato di ormoni di sintesi può seriamente compromettere le rese produttive negli anni, a differenza dei biostimolanti naturali che, seppur agendo in maniera meno immediata sullo sviluppo di grappoli e acini, consentono di ottenere lo stesso risultato finale ed un buon equilibrio vegeto-produttivo, con una buona maturazione di legno e gemme, che predispongono in maniera ottimale le piante anche per l’annata successiva”.
E in un’annata tutto sommato positiva, gli unici veri problemi sono derivati dall’uso abbondante di prodotti fitosanitari e di sintesi nella pessima passata stagione, che hanno provocato malformazioni dei grappoli e sterilità delle gemme.
“L’uso dei concimi e biostimolanti naturali di Ilsa - sottolinea Alessandro Mallardi - riduce anche i rischi di cracking nelle fasi finali di ingrossamento o in conseguenza di sbalzi termici e piogge. Lo sviluppo più graduale ed equilibrato degli acini consente una maggiore elasticità dell’epidermide, che così è meno soggetta a spaccature. I prodotti Ilsa consentono il regolare svolgimento delle fasi di ingrossamento e maturazione garantendo, alla fine, anche una shelf-life più prolungata dell’uva raccolta più tardi, con l’ausilio ovviamente di opportuni sistemi di copertura del tendone”.
Nei due campi prova di Rutigliano, è stata adottata la strategia completa Ilsa, con una concimazione di fondo a base di Agrogel® (gelatina idrolizzata per uso agricolo, di natura proteica e 100% organica), concimi a base di amminoacidi applicati in fertirrigazione, in pre-fioritura e allegagione (Etixamin, Ilsactive Start e Ilsadrip Ferro, tutti a base di Gelamin®, gelatina idrolizzata liquida ad alto contenuto di amminoacidi ottenuti per idrolisi enzimatica) e applicazioni fogliari con biostimolanti naturali. Questi ultimi, applicati a partire da pre-fioritura fino alla fase di post-acinino, sono a base di idrolizzato enzimatico di Fabaceae, biostimolante 100% di origine vegetale prodotto esclusivamente da Ilsa e registrato come tale anche nella normativa italiana.
Supportati da un ottimale livello nutrizionale, i biostimolanti hanno consentito il regolare e uniforme ingrossamento degli acini, senza l’utilizzo di ormoni di sintesi, favorendo una carica di grappoli straordinaria, dovuta ad un’acinatura di alto livello.
“La produzione finale è stata di circa 350 quintali per ettaro, con un peso ottimale dei grappoli compreso tra 0,8 e 1 kg - affermano i due agronomi - e a tutto ciò si aggiungono tralci maggiormente lignificati, rispetto alla media dei campi limitrofi, con un numero elevato di gemme ben mature, più alto rispetto alla media e importantissimo per la produzione dell’anno prossimo”.
La maggiore pezzatura degli acini, l’uniformità dei grappoli e la minore presenza di acini crudi, non ancora ben formati, sono tutti aspetti importanti per il consumatore, e la vendita della produzione finale è risultata più agevole.
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Fonte: Ilsa