In Italia la fragola si coltiva con diverse tecniche. In pieno campo (ca. 3200 ha) o in coltura protetta (ca. 3000 ha) in tunnel o in serra, sia su suolo che su substrato. Anche la tipologia di pianta da trapianto varia. Infatti esistono oltre alle piante fresche, quelle frigo (vari tipi) e le cime radicate. Per limitare il discorso alla coltivazione di fragola in pieno campo, i fattori climatici che influiscono maggiormente sulla coltura sono la temperatura e la radiazione solare. Per ciò che concerne il terreno, la fragola mostra preferenza per i suoli sciolti, subacidi (pH 5.5-6,5) o acidi (pH 4.5) a patto che sia presente una buona dotazione di sostanza organica nel terreno. Sono poco indicati i suoli con elevata presenza di calcare attivo, nei quali si possono avere fenomeni di clorosi ferrica. La coltura teme fortemente sia il ristagno idrico che la salinità, soprattutto quella dovuta ai cloruri. Pertanto si consiglia di evitare gli eccessi di concimazione e in particolare i fertilizzanti che contengono cloruri. Caratteristica della fragola è quella di avere un apparato radicale molto superficiale, che si espande su un limitato volume di terreno. Infatti gran parte delle radici sono situate nei primi 7-10 cm di suolo. Le coltivazioni in campo sono normalmente condotte con pacciamatura in plastica nera per contenere le malerbe. Tale tecnica determina l'innalzamento della temperatura del suolo (accorciando il ciclo colturale) e consente un maggior risparmio di acqua d'irrigazione con una conseguente minore lisciviazione dei nutrienti i quali, e in particolare l'azoto, devono essere applicati in piccole dosi ripetutamente. Il miglior sistema di concimazione della fragola è dunque la fertirrigazione. L'azoto è essenziale per lo sviluppo vegetativo. Tuttavia gli eccessi possono creare non pochi problemi, specialmente nella fase di formazione dei frutti, poichè ne determinano un eccessivo accrescimento in breve tempo e ne innalzano l'acidità e il contenuto in acqua, fattori che rendono i frutti più facilmente attaccabili dalle muffe. Le carenze si manifestano come ingiallimento delle foglie più vecchie. L'azoto va fornito prevalentemente sottoforma di nitrato, poichè migliora anche l'assorbimento del calcio. L'azoto ammoniacale (a più lento utilizzo) si può applicare fino ad un massimo del 25% dell'azoto totale poichè ha un'azione acidificante e una forma antagonista del calcio e del potassio. Il consumo di azoto si colloca essenzialmente in due periodi: 1) impianto-fine autunno: in questo periodo la nutrizione azotata è essenziale per la crescita vegetativa della pianta e per l'accumulo di sufficienti sostanze di riserva prima del sopraggiungere dei freddi invernali. 2) Ripresa vegetativa-allegagione: l'azoto è necessario allo sviluppo della pianta e poichè una parte proviene dalle riserve accumulate nelle radici l'anno precedente si può iniziare a concimare dopo circa tre settimane dal risveglio vegetativo. Dopo questo periodo bisogna apportare azoto in quantità sufficiente per consentire una buona fruttificazione. Il fosforo è coinvolto nella crescita delle radici e nell'induzione fiorale ed è richiesto soprattutto durante la fase di crescita vegetativa pre-fiorale. La maggiore efficacia nella fertilizzazione si ha se si fornisce l'elemento come concimazione di base e successivamente in dosi ridotte e frequenti con la fertirrigazione. La carenza di fosforo è visibile come crescita stentata, ma se si verifica nel periodo della differenziazione fiorale si ha una minore allegagione dei frutti e conseguentemente una resa inferiore. Per la concimazione/fertirrigazione di una coltura di piante frigo in pieno campo, successivamente alla somministrazione di un buon ammendante organico al terreno, Impronta consiglia Geotron in quantità 10-12q.li/ha. La concimazione si può suddividere in una una di fondo che apporta circa il 20% dei nutrienti e una di copertura, che consiste in frequenti interventi di fertirrigazione, dato che la presenza della pacciamatura obbliga a fornire ripetute dosi di soluzione nutritiva poco concentrata.

Questo articolo è tratto da Impronta News, il bollettino tecnico di Impronta, scaricabile dal sito www.impronta.biz

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