Ha un sapore da Anni 50, il Grano Armando, ma cresce sostenuto da competenze e tecnologie da Terzo Millennio.
Qualità eccellente, dal seme ai processi industriali, con un'attenzione maniacale per tracciabilità e sostenibilità. Questi sono in sintesi i pilastri su cui poggia la filiera da cui nasce la pasta che risponde al nome di "Grano Armando". Agronotizie ha intervistato Gianluca Ciamillo e Francesco Capozio di De Matteis Agroalimentare e Bruno Barbonaglia di Syngenta per approfondire le dinamiche e i vantaggi di questa partnership.
 
Francesco Capozio, responsabile acquisti di De Matteis Agroalimentare
 
"Il progetto di filiera presenta vantaggi legati alla garanzia di avere continuità di approvvigionamento di grano di qualità. Una garanzia che fino a oggi non era possibile ottenere solo col grano nazionale. Grazie al contratto e al disciplinare di coltivazione siamo in grado oggi di avere grano di qualità con un contenuto proteico e di glutine coerente con le nostre necessità e allo lo stesso tempo avere garanzia sanitarie migliori".
 
Il grano italiano si sa infatti che dal punto di vista delle micotossine ha qualche marcia in più...
 
"Si, in linea di massima la produzione nazionale è più sicura anche da un punto di vista del contenuto di micotossine. Il contratto riconosce peraltro una premialità agli agricoltori che investono in mezzi tecnici e sementi certificate e questo permette loro di ottenere quei risultati qualitativi che in un'agricoltura convenzionale non erano più consentiti".
 
Gianluca Ciamillo, responsabile marketing di De Matteis Agroalimentare
 
"Il progetto Grano Armando è un progetto molto ambizioso al quale hanno partecipato realtà solide come Syngenta e Coseme, ovvero aziende serie e affidabili che hanno deciso di investire nel mondo della cerealicoltura. È infatti ormai evidente che solo unendo le forze si può far fronte alle sfide della globalizzazione da un lato e a tener testa a mercati che sono sempre più dominati da speculazioni finanziarie"
 
Quali sono i vantaggi di un simile progetto?
 
"Il contratto che abbiamo messo a punto assicura una serie di vantaggi: innanzitutto una materia prima di qualità che è indispensabile per chi come noi fa pasta. In Italia assistiamo purtroppo al paradosso per il quale anche se siamo i primi produttori di pasta a livello mondiale circa la metà del grano che utilizzano i pastifici proviene dall'estero. L'ambizione di questo progetto è fare in modo che si possa arrivare a produrre una pasta di qualità utilizzando solo grano 100% italiano. Quindi, identificazione di prodotto col concetto più alto di Made in Italy, visto che parte da materie prime prodotte esclusivamente nello Stivale".
 
Quali sono le evoluzioni del progetto in termini di adesioni?
 
"Come progetto, Grano Armando nel giro di tre anni è letteralmente esploso. Siamo passati dai cento agricoltori aderenti nell'annata 2010-2011 agli oltre 700 attuali, come pure gli ettari coltivati sono cresciuti da  mille a oltre 7.500. Una realtà che testimonia sia il successo sia l'interesse per questo tipo di progetti. Noi garantiamo alle aziende agricole una copertura rispetto ai rischi delle fluttuazioni del mercato e forniamo un'incentivazione legata al contenuto proteico del grano. Per chi fa pasta la qualità è infatti tutto, dal momento che il processo di pastificazione vede coinvolto un'unica materia prima, la quale viene trasformata in semola nel nostro mulino".
 
Quindi la molitura la fate, per così dire, in proprio...
 
"Si, abbiamo un mulino di proprietà. Siamo fra i 10 pastifici in Italia su oltre 130 che hanno un impianto proprio di molitura. Trasformare al nostro interno il prodotto ci dà innanzitutto un controllo completo dei processi produttivi, assicurando ai nostri consumatori di avere sulle proprie tavole un prodotto Top Premium. Il profilo qualitativo della nostra pasta è infatti alla base del suo posizionamento sul mercato".
 
I mercati chiedono qualcosa di più a tutti, anche in termini di ambiente....
 
"Vero! Per questo anche il nostro packaging è eco-friendly, dal momento che è basato su una speciale carta certificata abbinata a una pellicola biodegradabile di origine naturale. Il tutto può quindi essere smaltito con facilità, tramite la raccolta differenziata, nella frazione dell'umido senza necessità di effettuare separazioni di alcun tipo".
 
Un'immagine quindi di qualità anche nelle confezioni...
 
"E a questo uniamo il fatto di aver posizionato il prodotto come quello degli agricoltori italiani, perché nel nostro prodotto c'è anche il loro lavoro, la loro fatica e la loro passione. Noi del pastificio De Matteis abbiamo voluto comunicare ai nostri consumatori la bellezza di questo mondo, i valori forti, emozionanti, che stanno alla base di tante realtà agricole distribuite sul territorio nazionale. L'abbiamo fatto anche attraverso una campagna di comunicazione televisiva, basata su spot trasmessi sulla rete La7. Gli spot sono stati estratti da un cortometraggio  in cui è stata raccontata in modo romanzato la nascita di un progetto e la trasformazione di un sogno. Il regista è Luca Miniero, il quale ha girato 'Benvenuti al Sud', con Claudio Bisio, e numerosi spot di qualità per famosi brand a livello nazionale e internazionale. Attraverso questi spot volevamo trasmettere la bellezza del mondo agricolo che per noi è tutto. Mi piace dire che la pasta è grano, quindi i progetto parte dal grano e termina in un piatto di pasta".
 
Visti i frequenti casi di merci - per usare un eufemismo - non conformi, sequestrate dalle autorità, anche la tracciabilità appare un aspetto fondamentale per assicurare serenità al consumatore...
 
"Assolutamente si. Noi conosciamo nome e cognome di ogni conferente e ogni appezzamento da cui provengono le differenti partite. Da questo punto di vista siamo avanti perfino rispetto a quello che chiedono gli standard normativi. Di qui a qualche anno potrebbe esserci l'obbligo di dichiarare in etichetta anche gli ingredienti, quindi noi con questo progetto siamo già in linea anche con questi nuovi scenari". 

Bruno Barbonaglia, Portfolio Manager cereali e riso di Syngenta
 
"Il valore aggiunto del progetto Grano Armando per l'agricoltore è quello di poter produrre un grano di qualità, ma anche con la quantità adeguata. Sappiamo infatti che la quantità resta comunque il parametro su cui si basa il grosso del tornaconto per l'agricoltore. Una quantità che però deve mostrare il giusto livello di proteine, come pure mostrare valori eccellenti per quanto riguarda i differenti parametri molitori".
 
In che modo Syngenta può aiutare gli agricoltori a produrre un tale tipo di grano?
 

"Per ottenere un adeguato contenuto di proteine è necessario seguire in campo un ben preciso protocollo di produzione. Nel progetto Grano Armando questo protocollo è redatto in collaborazione con i tecnici di Syngenta e copre ogni fase della coltivazione. Si parte dalla preparazione del terreno e dalla concimazione, aspetto fondamentale per ottenere il giusto contenuto proteico alla raccolta, specialmente alla fase di spigatura. Si prosegue poi con gli aspetti legati alla difesa, prevedendo i più idonei erbicidi, studiati per risolvere problematiche di malerbe specifiche per ogni areale di produzione".

E per quanto riguarda le malattie fungine?

"Anche i fungicidi sono essenziali per ottenere un grano di qualità, soprattutto in annate piovose come quella di quest'anno. Sempre più importante infine l'adozione di un seme conciato con prodotti di alta qualità che conferiscano alla coltura non solo protezione contro le avversità, ma che le diano anche un apprezzabile effetto antistress contro condizioni esterne avverse. La concia è infatti il primo tassello per avere una buona produzione".

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