La difesa e la cura delle drupacee è fin dall’inizio una delle più difficili e complesse. Questo perché all’agricoltore di oggi non basta più raccogliere frutta abbondante e sana in campo, bensì ne deve assicurare anche la conservabilità lungo la catena di trasporto della filiera, fino al portafrutta del consumatore.

Tra le società leader in frutticoltura Basf si propone alla campagna 2010 con importanti novità e nuova attenzione ai bisogni di tutta la filiera peschicola. Infatti, la nuova soluzione di difesa dalla monilia, rappresentata da Signum e Cantus, non è solo rivolta agli agricoltori e ai tecnici ma anche a chi le pesche le vende.

A Signum, a base di F500 e boscalid, da quest’anno è stato affiancato Cantus, anch’esso a base di boscalid, il quale viene impiegato con successo da due anni su pero e da tre su vite e kiwi, coltura sulla quale Cantus è utilizzato in post raccolta.

Un moderno fungicida specialistico deve avere alcuni pre-requisiti di efficacia e relativo costo per ettaro, tali da soddisfare le esigenze di chi ricetta il prodotto, di chi lo commercializza e di chi lo applica. Come dicevo, la vera differenza non solo di Cantus ma dell’intera linea antimonilica, è rappresentata da ulteriori benefici che si ottengono nella conservazione dei frutti, offrendo a chi le pesche le vende un prodotto con maggiore shelf-life.

Un fungicida specialistico deve garantire un ottimo controllo della malattia, tale da soddisfare la necessità di produrre frutta sana e di risolvere un problema tecnico. Ma la prerogativa di Basf è anche quella di ricercare qualcosa in più. Ed è proprio per questa ragione, e anche per quanto dimostrato in molti anni di prove, che Basf ha lanciato la nuova linea Signum e Cantus.

Attenzione alla difesa ma anche alla qualità, quindi. Qualità che consiste in frutta più conservabile, meno soggetta a deperimento e con caratteristiche migliori anche sotto l’aspetto visivo.