È questo l’obiettivo del progetto di ricerca biennale italo-israeliano “Irrigate”, coordinato dall’Università di Udine e sostenuto dai ministeri degli Affari esteri italiano e dell’Industria, commercio e lavoro israeliano. Partner del progetto sono il dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Ateneo friulano e Iga Technology services di Udine, e, per parte israeliana, l’istituto di Biotecnologia e agricoltura delle zone aride dell’Università Ben Gurion nel Negev e la società Netafim.
Il progetto prevede innanzitutto lo studio dei meccanismi fisiologici che regolano la risposta della vite in situazioni di carenza idrica per limitarne gli effetti negativi su qualità e quantità delle produzioni. Contemporaneamente sarà realizzato un programma “intelligente” e automatico di controllo dell’irrigazione nei vigneti che permetta di applicare quantitativi ottimali di acqua per salvaguardare le rese e ottimizzare la qualità delle produzioni nei periodi siccitosi. Contemporaneamente si.
"Il progetto – spiega il coordinatore Enrico Peterlunger, dell’Università di Udine – creato con i partner israeliani, un’eccellenza mondiale nel settore dell’irrigazione e delle tecnologie anti siccità, nasce dalla constatazione che, in questi anni, la coltivazione della vite è sottoposta a nuove minacce legate a condizioni climatiche sempre più sfavorevoli".
"Nelle ultime annate – sottolinea Peterlunger – sono intensificati i periodi di siccità, anche in territori caratterizzati da disponibilità idriche non limitanti per la sua coltivazione, come il Friuli Venezia Giulia, dove negli ultimi anni la siccità estiva ha portato a un significativo calo delle produzioni con ripercussioni talvolta negative sulla qualità dei vini. Questo studio beneficerà direttamente sia la viticoltura friulana che israeliana, e avrà ricadute positive anche nelle altre zone vitate mediterranee".
Il progetto “Irrigate–automated irrigation management via integrated climate-plant-soil sensing to prevente water shortage’s impact on grape yeld and quality” rientra nell’Accordo di cooperazione nel campo della ricerca e dello sviluppo industriale, scientifico e tecnologico tra Italia e Israele.
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Fonte: Università di Udine