La vendemmia promette bene al Sud, nonostante le intemperanze climatiche e la crisi da Covid-19, soprattutto in Puglia e Sardegna. Ed è l'occasione per fare il punto sulle strategie di rilancio del settore vino, che quest'anno sarà di ottima qualità e con limature sui quantitativi rispetto al 2019 contenute in Puglia, mentre in Sardegna si marcia verso una vendemmia che sarà quantitativamente superiore alle ultime quattro.
 

Puglia, una vendemmia da 10 milioni di ettolitri

Con la corsa alla raccolta dei grappoli di uve di Negroamaro per le basi spumante, è partita con circa sette giorni di ritardo la vendemmia 2020 in Puglia, che si stima porterà in bottiglia "10 milioni di ettolitri di vino, con qualità eccellente e quantità inferiori di circa il 5% rispetto all'anno scorso" sottolineano da Coldiretti Puglia.

"Le previsioni della vendemmia 2020 sono ottime, con una produzione nella norma e qualità straordinaria. Nutriamo forti aspettative, considerato che la Puglia da gennaio a marzo 2020 segnava un aumento delle esportazioni del 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, secondo i dati Istat. Va recuperato il terreno perso durante il lungo periodo di chiusura, promuovendo 27 Doc, quattro Docg e sei Igp denominazioni di vino made in Italy che la Puglia offre", commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La mappa provincia per provincia conferma l'annata vendemmiale positiva, con una produzione in calo nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto per l'andamento climatico anomalo, stima Coldiretti Puglia, compensato dall'aumento delle produzioni nelle province di Foggia, Bari e Barletta Andria Trani rispetto allo scorso anno.

"Il clima anomalo dei mesi scorsi ha determinato in alcuni areali un germogliamento meno vigoroso in Salento, a questo è dovuto il calo delle quantità", spiega Gianni Cantele, responsabile del settore vinicolo di Coldiretti Puglia. "Il mercato è frizzante con prezzi buoni - aggiunge Cantele - grazie alla volata tirata soprattutto dal Primitivo che sta tenendo alte le quotazioni delle uve pugliesi".

La vendemmia 2020 è influenzata anche dalle misure di sicurezza anti contagio e dalle difficoltà di spostamento degli stagionali agricoli stranieri che - spiega la Coldiretti - in passato contribuivano in modo significativo alla raccolta delle uve. Infatti il necessario vincolo della quarantena per i paesi più a rischio ha frenato gli arrivi di lavoratori dall'estero e in questo contesto - sostiene la Coldiretti - almeno 25mila posti di lavoro occasionali tra le vigne potrebbero essere disponibili per la vendemmia con una radicale semplificazione del voucher agricolo.

I successi dei vini pugliesi, Negramaro e Primitivo in testa, non basteranno a superare la crisi da Covid-19, pertanto "Serve l'attivazione immediata da parte della Regione Puglia della Misura 21 del Psr che consentirebbe alle cantine di avere un incentivo allo stoccaggio, una boccata d'ossigeno per le aziende", conclude Cantele.
 

Sardegna, verso la vendemmia migliore degli ultimi quattro anni

E' già partita da circa una settimana con bianchi e spumanti la vendemmia 2020 in Sardegna che si prospetta positiva dal punto di vista qualitativo e migliore dal punto di vista quantitativo rispetto alle ultime annate. A fine settimana partirà anche il Vermentino con circa dieci giorni di anticipo rispetto alla media.

Secondo le previsioni di Assoenologi regionale elaborati da Coldiretti Sardegna, si stima una produzione di circa 472mila ettolitri di vino rispetto ai 363mila dello scorso anno. "La più alta - evidenzia Coldiretti Sardegna - delle ultime quattro annate (dal 2017 in poi) ma sotto la media degli ultimi dieci anni: dal 2009 al 2018 la media è stata di 516.536 ettolitri. Un sensibile incremento si registra in particolare nel Nord Sardegna, duramente colpito dalle gelate nel 2019, mentre una leggera riduzione ci sarà quest'anno nel Nuorese e in provincia di Oristano".

Nell'Isola dal punto di vista climatico l'annata è stata favorevole, eccetto per le gelate di fine marzo che hanno penalizzato in particolare i vitigni precoci del sud Sardegna, soprattutto lo Chardonnay.
Qualche perdita si avrà anche a causa degli attacchi di oidio, meno per la peronospora.

In Sardegna il settore conta circa 38mila aziende agricole, la superficie vitata è di oltre 27mila ettari ed il fatturato si aggira intorno ai 150milioni di euro. L'Isola conta 18 vini marchiati Doc, 15 Igt ed una sola Docg.

"La viticoltura è uno dei settori che ha maggiormente sofferto la crisi nelle vendite dovuta al Covid - afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, perdite che faranno chiudere con un segno meno il fatturato rispetto al 2019 nonostante la ripresa registrata soprattutto ad agosto. La viticoltura è un fiore all'occhiello della nostra agricoltura dove contiamo diverse aziende modello ed un ottimo prodotto. Ci auguriamo che l'inizio della nuova vendemmia sia anche quello di una nuova ripartenza".