L'ultima edizione la fiera ha superato quota 6.800 espositori da 64 nazioni, con l'Italia cresciuta di quasi 60 volte (da 29 produttori nel 1994 a 1.736 nel 2018), al primo posto per rappresentatività.
Anche per ProWein 2019, il Belpaese si prepara a schierare nei padiglioni 15 e 16 oltre 1700 espositori, provenienti da tutti i principali territori del vino, con l'auspicio di arrivare nei prossimi anni ad un ampliamento degli spazi tricolore in fiera. Ciò al fine di consolidare ulteriormente il brand Italia e le sue peculiarità non solo in Germania, sbocco fondamentale dove il nostro paese copre il 36% del totale import, ma anche nel resto d'Europa e soprattutto in Asia, target privilegiato, quest'ultimo, del big player fieristico tedesco che, oltre alla Cina, ora guarda anche all'India.
Spiega Marius Berlemann, direttore di Prowein: "Il subcontinente indiano è un nuovo potenziale obiettivo, anche se si tratta di un percorso ancora tutto da scrivere. Intanto la nostra strategia di crescita resta incentrata sulla tre giorni di Düsseldorf, il che significa potenziare gli aspetti logistici. Continueremo a investire sull'internazionalizzazione, sul perfezionamento della macchina organizzativa e sulla qualità dei contenuti".
Tra le tendenze 2019 si troveranno la nuova cultura dell'aperitivo improntata sul "No waste" ai "Vini d'altura", l'edizione ospiterà in dieci padiglioni le principali regioni vitivinicole del mondo, insieme a 400 produttori di liquori e a 40 maison dello Champagne presenti con oltre 150 etichette nella Lounge dedicata.
La sostenibilità sarà al centro della fizzz Lounge con lo slogan "Zero rifiuti: totale riciclaggio dietro al bancone" per sensibilizzare ad un uso razionale delle materie prime e ad un'ottimizzazione del ciclo produttivo, utilizzando tutte le parti di un frutto e riciclando in modo intelligente. Nel padiglione 7.0 infatti i visitatori potranno assaggiare cocktail ad alto tasso creativo e assistere alla messa in opera di tali principi. Ad arricchire l'area, inoltre, la mostra speciale "same but different" sulle bevande artigianali (birre, liquori e sidri) che torna per la seconda volta, sempre nel padiglione 7.0. accanto alla fizzz Lounge, ma con il doppio degli espositori (oltre cento da 22 paesi) rispetto al 2018. Sarà l'occasione per toccare con mano i migliori craft drinks e quelli più in voga del momento.
Nel ProWein Forum i due trend scout Stuart Pigott e Paula Sidore condurranno diversi tasting che verteranno su vini d'altura, field blend, vini in lattina e varietà emergenti come Chenin Blanc e Gamay (domenica 17 e lunedì 18 marzo dalle ore 18.00 alle 19.00, padiglione 10). E se la grande Area Degustazione punterà i riflettori sulle etichette vincitrici dell'edizione primaverile di Mundus Vini, la Organic Lounge darà invece ampio spazio ai vini biologici.
"Saranno oltre 500 le iniziative che animeranno i dieci padiglioni della fiera - aggiunge Nicole Funke, senior project manager e membro del team di ProWein – tra degustazioni guidate, masterclass e incontri. Ad arricchire il tutto anche gli eventi serali targati ProWein goes City che si svolgeranno in 60 location sparse per Düsseldorf. E come ogni anno tracceremo le linee guida per il futuro del settore con il Business Report di ProWein, realizzato anche per la terza edizione con il supporto dell'Università di Geisenheim. Un'analisi che dal suo esordio nel 2017 ad oggi ha già registrato un +60% in termini di partecipanti, coinvolgendo i più importanti player dell'intera filiera che con il loro punto di vista hanno contribuito a fare di questo studio il più vasto indicatore di tendenza del comparto a livello internazionale".
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Fonte: ProWein