Nei colli orientali del Friuli, la produzione viticola del 2017 è stata influenzata dalla gelata di aprile.
Fortunatamente, il maggior peso dei grappoli, dovuta alla buona disponibilità idrica di fine stagione, ha determinato una produzione che si è attestata a livelli poco inferiori alla media (-5/10 per cento) per la zona.

Dal punto di vista qualitativo, la vendemmia 2017 è stata contraddistinta da un livello di maturazione tecnologica (grado alcolico potenziale ed equilibrio dell'acidità) in linea e un'intensità aromatica superiore alla media, in particolare per alcune varietà quali il Sauvignon, il Tocai friulano e la Ribolla gialla. Sono queste alcune delle considerazioni esposte recentemente ai soci dai tecnici del Consorzio di tutela, a Cividale del Friuli, presso l'azienda Ronchi San Giuseppe.

Dal punto di vista fitopatologico, nel 2017 si è riscontrata una bassa pressione dei parassiti della vite. Dopo la gelata, le condizioni favorevoli dell'annata hanno determinato una bassa aggressività di peronospora e oidio. La fase finale molto piovosa, invece, ha portato all'insorgenza di marciumi a carico dei grappoli delle varietà medio-tardive.
La bassa fertilità reale rilevata ha determinato un numero di grappoli per vite inferiore allo storico mentre, grazie a un andamento estivo ottimale (piogge intervallate ogni 7-10 giorni), si è avuto un peso medio acino superiore allo storico.

Climatologicamente, il 2017 è stato caratterizzato da eventi estremi. A fine inverno si sono registrate temperature piuttosto miti seguite da un repentino abbassamento termico che, il giorno 21 aprile, ha determinato una forte gelata a carico dei germogli già ben sviluppati.
Nei mesi successivi, il clima si è stabilizzato registrando temperature elevate, ma non estreme e pochi eventi piovosi distribuiti regolarmente durante tutto il periodo estivo. A settembre si è avuta un'ulteriore svolta climatica con importanti e frequenti precipitazioni fino a fine mese per poi terminare con un ottobre tra i più siccitosi degli ultimi anni.

La superficie rivendicata a Doc Friuli colli orientali è pari a 1.800 ettari. Il vitigno più coltivato è il Tocai friulano (16,2 per cento), con una forte crescita della Ribolla gialla (+12 per cento). La produzione di vino Doc supera gli 86mila ettolitri. La produzione di uve a bacca bianca si attesta sul 66 per cento, contro il 34 per cento delle uve a bacca nera.