Lo hanno annunciato nella mattinata di oggi, 4 settembre 2017, l’ente consortile di Rivarolo del Re (Cremona), che ad oggi è una delle realtà leader in Italia nella coltivazione, produzione e trasformazione del pomodoro, e Generale Conserve Spa, azienda italiana specializzata in conserve alimentari, che ha ceduto il marchio De Rica.
Conti alla mano, sono 370 aziende agricole associate, 7mila ettari di pomodoro, oltre 550mila tonnellate di pomodoro fresco trasformato.
De Rica, storico marchio italiano, è da sempre sinonimo di prodotti naturali, genuini e di alta qualità, e grazie anche al rilancio avviato a fine 2013 da parte di Generale Conserve, gode di grande notorietà e copertura distributiva in Italia come in vari paesi esteri, collocandosi nel segmento premium del mercato delle conserve vegetali.
"Grazie all'accordo tra le due aziende - si legge in una nota del Consorzio Casalasco - l'acquisizione garantisce che De Rica resti in Italia. L'operazione riporta il rinomato brand nella sua zona originaria di produzione e decreta il passaggio di un altro importante marchio italiano direttamente in mano al mondo agricolo cooperativo, espressione di una filiera tutta italiana con un forte legame col proprio territorio d'origine".
Logo De Rica
Un plauso all'operazione è arrivato dall'assessore lombardo all'Agricoltura, Gianni Fava, che in passato aveva espresso perplessità su alcune operazioni condotte da realtà straniere per l'acquisto di storici brand di casa nostra.
"In uno scenario in cui, talvolta complice la disattenzione del Governo, alcuni prestigiosi marchi del made in Italy sono stati oggetto di acquisizione da parte di brand stranieri, saluto con soddisfazione l'acquisizione da parte del Consorzio Casalasco del Pomodoro di Rivarolo del Re di De Rica da Generale Conserve Spa. E' motivo di orgoglio per un assessore regionale che ha sempre cercato di sostenere l'agroalimentare del territorio".
Fava esprime il proprio ringraziamento al presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro, Paolo Voltini, e al direttore generale, Costantino Vaia, "per aver creduto nella forza di un comparto strategico come quello del pomodoro da industria, che è un traino per l'agroalimentare del Nord e un modello di valorizzazione del prodotto dei soci".
Soddisfazione è stata espressa anche da Coldiretti - fra l'altro, il presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro è il numero uno della Federazione Coldiretti di Cremona - secondo cui "si ferma lo shopping straniero nell'agroalimentare italiano con ben tre marchi storici su quattro, che sono finiti all'estero con la perdita di autonomia e di competitività sui mercati internazionali in uno dei settori strategici del made in Italy".
Il pomodoro è un vero e proprio simbolo dell'Italia, dalla pasta alla pizza. Gli italiani consumano in media all'anno 35 chili di pomodoro in conserva tra passate, polpe, concentrato e pelati, spinti dalle tendenze salutistiche e dalla ricerca dei super-food, cui il pomodoro appartiene, essendo un potente antiossidante e uno dei prodotti chiave della dieta mediterranea.
Il pomodoro, inoltre, è il condimento maggiormente acquistato dagli italiani e il più amato all'estero, con un export di pomodori conservati e preparati che nel 2016 hanno oltrepassato quota 1,5 miliardi di euro in termini di valore.