“Il dossier tecnico è chiuso – ha sottolineato in conferenza stampa il governatore Zaia – con la partita Unesco andiamo a competere al massimo livello convinti di poter vincere, perché proponiamo un sito unico al mondo e valorizziamo non solo la sua straordinaria qualità produttiva vitivinicola, ma anche un ambiente di pregio trattato come tale dai viticoltori e una storia che risale a decenni addietro, qua gli agricoltori che io chiamo ‘eroici’, con mani e zappe, si spezzarono la schiena e riuscirono a sostituire i rovi e le sterpaglie con vigne splendide”.
“Il riconoscimento Unesco è un marchio che non porta vincoli ma valorizza un sito in tutto il mondo – ha spiegato Zaia – è il massimo al quale si può ambire e non porterà benefici solo alle colline del Prosecco, ma a tutta l’enologia del Veneto”.
“Oggi il Prosecco viene esportato in più di 100 nazioni – ha detto il presidente del Consorzio Nardi - ed è il risultato di un’imprenditorialità progredita e diffusa, abbinata a una vera e propria cultura del territorio. Non siamo né saremo mai un museo, ma un sito dove si fa viticoltura di qualità abbinata alla bellezza del territorio e alle sue peculiarità”.