Si è riunita lo scorso 27 gennaio nella sede di Confindustria, l’Assemblea di Widen, la federazione europea dei distillatori vitivinicoli, gestita in outsourcing da Bertagni Consulting Srl. I delegati delle sei nazioni europee rappresentate in Widen hanno esaminato il quadro normativo, e gli aspetti di produzione e mercato dei due segmenti di loro interesse: gli alcoli ad uso industriale-fuel e gli alcoli ad uso bocca. Le destinazioni industriali (detergenza, cosmetica, eccetera) – sostenute dagli aiuti comunitari – sembrano abbastanza consolidate, laddove l’utilizzo di bioetanolo d’origine vinicola nella carburazione appare ancora ridotto, con l’eccezione della Francia, dove una sana politica di filiera (produttori agricoli, distillatori, anidrificatori, trasformatori e distributori di carburanti) unitamente al  riconoscimento del “double counting” ecologico all’etanolo d’origine vinica (di seconda generazione), rende remunerativo questo impiego.

Oltremodo frammentata, di difficile interpretazione e fortemente critica è invece la situazione del mercato degli alcoli e delle acquaviti di vino e di origine vinica, segnala la nota di Widen. Questo segmento ha registrato pesanti flessioni dei volumi prodotti (soprattutto in Italia e Francia) e il crollo dei prezzi. Il problema maggiore sembra essere quello della disarmonica applicazione delle norme comunitarie sulle procedure fiscali, adoganali, amministrative, di controllo, di invecchiamento, di trasporto.

Data l’estrema complessità della situazione produttiva e di mercato è stato stabilito che Widen realizzerà nel corso del 2016 un approfondito studio comparato sulle distillazioni vitivinicole in Europa con l’obiettivo di intercettare ed elaborare con chiarezza i dati chiave del settore e i problemi strategico-operativi nell’insieme e per i singoli Paesi. A seguito di quanto emergerà da questo approfondito stato dell’arte verrà delineato un piano d’azione 2016-2018 per la categoria europea dei distillatori vitivinicoli.