Dati su cui convergono Federvini e anche Uiv, che da anni collabora con Ismea per l’elaborazione delle previsioni attraverso un capillare monitoraggio del territorio vinicolo italiano con un dettaglio regionale.
“Per la prima volta quest’anno le nostre organizzazioni hanno monitorato insieme l’andamento del settore vitivinicolo – ha detto il coordinatore di Agrinsieme, Giuseppe Politi - e hanno condiviso le riflessioni ricavate dai propri osservatori economici”.
Ne deriva un quadro conoscitivo dettagliato dell’andamento della campagna vitivinicola 2013/2014, con valutazioni molto accurate che sono state riportate in maniera congiunta in una riunione appositamente organizzata presso il ministero delle politiche agricole, nel corso del quale le organizzazioni hanno ribadito il loro impegno di lavorare insieme al Mipaaf, ad Agea e all’Istat per rendere più efficiente il lavoro di analisi previsionali delle produzioni.
Anche se in rialzo rispetto alla precedente, la produzione di questa campagna risulta non abbondante, attestandosi su livelli leggermente sotto la media dell’ultimo quinquennio. Il quadro appare comunque abbastanza omogeneo a livello nazionale, in termini di intensità di aumento percentuale.
“Le aspettative dei nostri produttori per questa vendemmia – sostiene il presidente di Unione italiana vini. Domenico Zonin – sono incoraggianti: benché la situazione sia molto differenziata a livello locale in alcune regioni, nel complesso si delinea una sostanziale stabilità a livello nazionale”.
La vendemmia è in ritardo rispetto allo scorso anno di circa 15 giorni per le condizioni climatiche difficili che hanno interessato la nostra Penisola in primavera, ma è, ad ogni modo, nei tempi ottimali rispetto al normale ciclo vegetativo dell’uva. La presenza di forti grandinate ha influenzato l’andamento quantitativo di alcune zone, soprattutto nel Nord Italia, ma in taluni casi il recupero è stato importante e la quantità è risultata di poco al disotto della media.
Il monitoraggio prevede ovunque una buona annata: dal punto di vista qualitativo, lo stato vegetativo dei vigneti è soddisfacente.
“Nella maggior parte dei casi – commenta il presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia – le variazioni climatiche che ancora potrebbero interessare le regioni italiane in questi primi giorni di settembre ci obbligano ad essere cauti, ma sia le condizioni ambientali sia i segnali colti in vigna ci consentono di essere ottimisti per il livello qualitativo dei nuovi vini”.
In particolare viene previsto un aumento della produzione dei vini bianchi, soprattutto quelli con ottimi livelli di qualità, mentre per i vini rossi si attende un raccolto in linea con i dati delle scorso anno.
Al momento non esistono preoccupazioni per il Bilancio Ue atteso che da una parte la Spagna prevede una vendemmia nettamente superiore al 2012, mentre in Francia si segnala una possibile diminuzione quantitativa di 5/6 milioni di ettolitri rispetto alle iniziali previsioni dei primi di agosto. Questo porterebbe quindi ad una sostanziale conferma della produzione a livello Ue rispetto alla vendemmia dello scorso anno.
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