Tanti i temi trattati dal presidente De Castro durante l’incontro con i giornalisti. In primo piano, oltre al proseguimento del regime attuale dei diritti d’impianto fino al 2030, la “maggiore flessibilità nelle redistribuzione delle risorse per ettaro. Un flat-rate” sottolinea De Castro “costituirebbe un rischio elevato di chiusura per numerose aziende”.
Siamo in un periodo transitorio. La nuova Pac entrerà in vigore il primo gennaio 2015. “In questo frangente dovremo valutare come prorogare la gestione degli aiuti diretti e dei piani di sviluppo rurale”.
Per il settore olio, anch’esso protagonista della manifestazione veronese con il salone Sol, “la novità è l’adozione di un sistema simile a quello dell’ortofrutta, con un incentivo all’aggregazione dei produttori”.
Fra le novità segnalate anche l’estensione degli strumenti di promozione del vino non solo per i mercati extra-Ue ma anche per il mercato interno; lo stanziamento di 4,5 miliardi di euro nell’ambito del prossimo programma quadro per la ricerca e sperimentazione in agricoltura, purtroppo “nulla se paragonato a quanto viene stanziato in paesi come India, Cina e Brasile”; la black-list degli operatori che non possono ricevere aiuti, resa obbligatoria per il Parlamento europeo, ferma restando la possibilità già sancita con il regolamento Ue 73/2009 per gli stati membri di individuare i beneficiari, individuati fra gli agricoltori attivi.
Aggregazione e promozione sono concetti strettamente legati. Paolo De Castro coglie l’occasione per segnalare la best practice di realtà come quella del settore melicolo trentino che con l’aggregazione ha creato le basi per azioni efficaci nell’export del prodotto italiano. A sostegno del comparto, “entro il semestre luglio-dicembre la commissione presenterà un nuovo testo legislativo – il “pacchetto promozione” - dove giocheranno un ruolo importante i prodotti certificati Dop/Igp”.
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Autore: Cristiano Spadoni