Promossi dal ministero della Salute i prodotti ortofrutticoli. In base ai risultati diffusi Relazione sulla stato sanitario del Paese 2009/2010, il livello di irregolarità è risultato essere pari allo 0,8%.

E, per "irregolari" si intendono i prodotti che superano i Limiti massimi di residui prestabiliti (Lmr), in base al Regolamento comunitario 396/2005 hanno superato

Ad attestare lo stato di salute della sicurezza alimentare il sottocapitolo 'Prodotti fitosanitari e sicurezza alimentare' che, insieme ad altri nove, offre un quadro delle condizioni dell'alimentazione e benessere degli animali, delle tecnologie produttive e dei sistemi di controllo.

 

Qualche dato

In base a quanto rilevato dal ministero nell’ambito del Programma nazionale di controllo ufficiale sui residui nell’anno 2009, su un totale di 4.595 campioni ortofrutticoli analizzati ben 4.557 (99,2%) sono regolari. Il numero di campioni di ortofrutticoli non regolamentari è risultato pari a 38 (21 di frutta e 17 di ortaggi) con una percentuale di irregolarità estremamente contenuta, pari allo 0,8%.

Anche per cereali, olio e vino i dati sono confortanti: su 877 campioni analizzati, solo 2 non hanno superato l'esame. Tutti promossi, invece, i 101 campioni di baby food.
Tutte le analisi sono effettuate per conto del ministero da laboratori di controllo ufficiali - Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, Presidi multizonali di prevenzione e Istituti Zooprofilattici Sperimentali - coordinati da 4 laboratori nazionali di riferimento a loro volta collegati ai laboratori comunitari.

 

Trend positivo

L'Italia, paese a forte vocazione agricola, gestisce ben 7mila autorizzazioni di fitofarmaci rilasciate dal Ministero della Salute coadiuvato dalla Commissione consultiva per i prodotti fitosanitari. Il controllo sui residui rappresenta, quindi, una delle priorità sanitarie nell’ambito della sicurezza alimentare.
Osservando i dati relativi al '93 in cui i campioni irregolari rappresentavano il 5,6% e quelli del '96 quando questo valore si attestava a 2,1 campioni su cento, il dato del 2009 (0,8%) disegna una linea in discesa.
Linea che peraltro, spicca positivamente se paragonata a quella disegnata dalla media europea e offre un quadro nazionale confortante.

 

In senso più ampio

Pur disponendo di una situazione a livello nazionale maggiormente adeguata ad operare in condizioni ordinarie, secondo il rapporto siamo in grado comunque di affrontare le emergenze alimentari.
In merito alle condizioni di sanità animale, infine, sappiamo garantire un livello elevato di salute pubblica, riconducibile secondo il rapporto, all’attività di prevenzione coerente con la strategia europea. 

 

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