E' in vigore dal primo dicembre la modifica alle disposizioni di accordo tra Comunità europea e mercato statunitense sul commercio del vino.

Tale modifica, pubblicata in Gazzetta ufficiale dell'unione europea il 24 novembre 2011, riconosce un'importante tutela della denominazione Prosecco Doc, Asolo prosecco Docg e Conegliano Valdobbiadene prosecco Docg.

Ora, sarà compito delle autorità americane fare in modo che la denominazione 'Prosecco' non venga indebitamente 'indossata' da bottiglie non autorizzate; nel caso succeda, dovranno essere presi gli opportuni provvedimenti.
Un risultato importante per l'intero sistema di tutela della qualità – ha commentato il ministro Cataniasu un mercato strategico come quello statunitense. La salvaguardia delle denominazioni – ha proseguito – offre al produttore l'opportunità di vendita tutelata e remunerativa del proprio lavoro; nello stesso tempo, il consumatore è garantito sulla qualità del prodotto”.

 

Il mercato a stelle e strisce

Particolarmente apprezzato negli Stati Uniti, il vino italiano non ha rivali nemmeno per i cugini francesi che, afferma Cia, “devono accontentarsi di una quantità venduta pari ad un terzo circa delle bottiglie italiane”.

L'analisi, fatta dalla confederazione in occasione del V Forum nazionale del settore vitivinicolo (Rimini 5 dicembre), conferma che “una bottiglia su cinque nel mondo 'parla' italiano".
Se, infatti, il 2010 aveva chiuso con un incremento dell'export di 11 punti percentuali, il 2011 registra nei primi sei mesi dell'anno un rialzo del 16% a livello tendenziale portando – spiega Cia -, per la prima volta, le bottiglie nazionali consumate all’estero a superare quelle stappate sul suolo nazionale.

Il prosecco, che rappresenta oltre la metà dello spumante prodotto in Italia, dal canto suo ha fatto registrare nel 2010 – dati del consorzio Prosecco Docg – un incremento nelle vendite Usa dell'82%.

Insomma, come sottolinea Coldiretti si tratta di “una stretta nei confronti delle contraffazioni particolarmente importante per la produzione nazionale”.

 

Un passo a lungo atteso

L'iter, che “ha richiesto un attento lavoro di cesello e molta sensibilità da parte del consorzio di tutela del prosecco doc”, spiega Franco Manzato Assessore regionale all'agricoltura, porta con sé l'intenso lavoro delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, del Ministero per le politiche agricole e degli organismi comunitari.

Si tratta del più bel suggello alla rivoluzione realizzata dai produttori – conclude Manzato – per tutelare un vino che si sta dimostrando la più fresca novità del mercato enologico”.