"Una moda al tramonto, il vino novello continua a perdere fascino e fan", afferma la Cia, Confederazione italiana agricoltori.
"Quest'anno la produzione di novello cala del 20% rispetto al 2010, anche se la qualità continua a crescere. A partire dal 6 novembre - sottolinea la Cia - faranno il proprio ingresso sul mercato poco meno di 5 milioni di bottiglie, ben poca cosa rispetto al picco storico di 18 milioni raggiunto nel 2002. Ma - continua la Cia - si tratta di un calo che non avrà effetti sul 'pianeta vino' e sui vitivinicoltori, visti i bassi volumi di questo prodotto, che incide con lo 0,2% sulla produzione enologica nazionale. Il prezzo a bottiglia resta fermo a una media di 5 euro per un giro d'affari che dovrebbe aggirarsi quest'anno intorno ai 25 milioni di euro. Una cifra irrisoria - osserva l'organizzazione agricola - se confrontata al fatturato complessivo del vino 'made in Italy', che nel 2010 ha superato i 13 miliardi di euro".
"Partito come fenomeno di nicchia, il vino novello ha conquistato i palati dei consumatori italiani negli anni novanta, quando insieme alle castagne è diventato il simbolo dell'autunno. Ma si è trattato di un trend passeggero. Oggi il vino 'giovane' - sostiene la Cia - ha perso il suo fascino perché non rispecchia più i gusti dei consumatori, maggiormente orientati verso rossi corposi e più alcolici".
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