"Un atto di estrema importanza per tutto il comparto tabacchicolo italiano". Così il ministro delle politiche agricole Saverio Romano ha commentato l'accordo siglato il 20 luglio scorso, con cui la British American Tobacco Italia si è impegnata ad acquistare un ingente quantitativo di tabacco italiano per il prossimo biennio, "contribuendo in maniera rilevante a sostenere la produzione italiana".
L'accordo di intesa programmatica, firmato dal ministro e dal vice presidente di British American Tobacco Italia, Giovanni Carucci, prevede l'impegno dell'azienda manifatturiera all'acquisto annuale di 7 mila tonnellate di tabacco italiano delle varietà Burley e Virginia Bright nel biennio 2011-2012. Si tratta di un volume superiore del 15% rispetto alle quantità acquistate da Bat Italia nel 2010.
Secondo il ministro l'accordo raggiunto, e il conseguente incentivo alla produzione nazionale, servirà anche a dare delle certezze alle decine di migliaia di addetti del settore e alle loro famiglie.
"Voglio esprimere il mio apprezzamento per British American Tobacco Italia – ha aggiunto Romano – per il suo contributo al mantenimento di una coltura che, oltre ad essere profondamente radicata nella storia e nella tradizione del nostro Paese, svolge un ruolo di primo piano per lo sviluppo socio-economico delle aree di produzione.
Questa intesa arriva in un momento difficile per il settore che deve confrontarsi con una riduzione degli aiuti comunitari e la revisione della Direttiva europea. Colgo l'occasione per sottolineare che su questo fronte ci impegneremo affinché le modifiche introdotte siano il più equilibrate possibile per non mettere a rischio il futuro del settore".
Si dichiarano soddisfatte le organizzazioni di settore: Coldiretti sottolinea che l'accordo siglato con Bat "rappresenta un segnale positivo per le imprese tabacchicole italiane in quanto offre una prospettiva ad un settore che si trova in una fase di grande ristrutturazione e di miglioramento dell'efficienza di filiera".
Anche la Cia - Confederazione italiana agricoltori commenta positivamente l'intesa: "Una buona notizia per il settore, perché impegna la Bat a garantire acquisti significativi a prezzi onesti per i produttori italiani, che in questo momento vivono una situazione di incertezza e difficoltà".
La Cia sottolinea che è da molto tempo che le organizzazioni del settore sollecitano il Mipaaf ad accelerare gli incontri con tutte le multinazionali del settore per stringere accordi di questo tipo, che contribuiscono a tutelare un settore di cui l'Italia è leader europeo, con una produzione che nel 2010 ha raggiunto le 90 mila tonnellate.
"Auspichiamo – continua la Cia – che il ministero convochi a breve tutte le altre manifatture che hanno manifestato interesse a stringere accordi quadro, come ha già fatto oltre che con la Bat anche con la Philip Morris".
La Confederazione coglie l'occasione per esprimere perplessità, oltretutto non nuove, nei confronti della revisione della direttiva comunitaria, che prevede l'introduzione del 'pacchetto generico' e il divieto dell'uso degli ingredienti. "Due misure che rischiano di fare più male che bene al settore – conclude la Cia – In particolare, sul pacchetto generico il rischio è che una proposta di legge nata da un sacrosanto atteggiamento salutista finisca invece per incentivare i già floridi affari della contraffazione e del contrabbando".
Nella giornata di giovedì 21 luglio è stato inoltre firmato un analogo accordo (foto a destra) con la Japan Tobacco International (Jti): un tassello fondamentale per collocare sul mercato la quasi totalità della produzione nazionale.
L'accordo, siglato dal ministro Romano e da Maarten Bevers, vice president corporate affairs & communications Global Leaf e Richard Topping, vice president commercial Global Leaf, prevede l'acquisto da parte della Jti di un quantitativo complessivo di tabacco italiano fino a un totale di 21.000 tonnellate nei prossimi tre anni.
"Abbiamo ottenuto un risultato importante – ha sottolineato Romano – dato che, nonostante i cambiamenti avvenuti nel mercato e nelle politiche comunitarie, l'accordo conferma i volumi di acquisto dell'ultimo triennio, in linea con la precedente intesa.
Confermiamo in questo modo il nostro sostegno al comparto che, soprattutto in alcune Regioni, rappresenta una voce importante dell'economia del territorio, garantendo certezze al gruppo in termini di qualità del prodotto".
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Fonte: Agronotizie