Realizzare un accordo tra due territori vinicoli per eccellenza, anzi per antonomasia: il Chianti Classico e lo Champagne.
Il pretesto, diciamo così, è stato preso nell'ambito del rinsaldamento del gemellaggio tra Firenze e Reims, realizzato 62 anni fa, nel 1954 da uno dei più celebri e amati sindaci di Firenze, Giorgio La Pira.
In questi anni la collaborazione tra le due città è stata sempre attiva e ha promosso scambi e iniziative in ambito culturale, economico, educativo e sportivo. Quello con Reims è il primo dei gemellaggi sottoscritti da Firenze, simbolo di una visione di apertura al mondo.
"Per questa opportunità devo pubblicamente ringraziare i sindaci delle città di Firenze e Reims, Dario Nardella e Arnaud Robinet, il vicesindaco di Reims Benjamin Develey e il direttore generale del Comité Champagne, Vincent Perrin" aveva dichiarato a settembre Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio vino Chianti Classico, specificando che i contenuti dell'accordo sarebbero stati definiti nelle settimane seguenti.
"Lo Champagne è non solo il vino più famoso al mondo, ma anche una delle denominazioni più grandi e rappresenta un'icona della qualità, il simbolo concreto di uno stile che travalica l'ambito nel quale è nato.
Nella sua storia di successo i viticoltori dello Champagne hanno dimostrato di possedere anche altre doti non meno importanti: la lungimiranza e la capacità di governare efficacemente la propria crescita. Ecco perché lo Champagne rappresenta un modello per tutti noi e perché questa collaborazione può portare frutti anche ad una denominazione tanto diversa come la nostra" commentava a settembre Zingarelli.
E la firma è arrivata, a Reims, a dicembre, un accordo che va nell'ottica della promozione e della tutela dei due vini che hanno fatto e continuano a fare la storia e il mito dell'enologia mondiale.
"Per questo accordo ringrazio i sindaci delle città di Firenze e Reims, Dario Nardella e Arnaud Robinet e i due presidenti del Comité Champagne, Maxime Toubart e Jean-Marie Barillère" ha dichiarato a Reims Sergio Zingarelli.
"La nostra collaborazione ci ha visto già insieme lo scorso 24 settembre per celebrare i 300 anni del Chianti Classico - ha proseguito Zingarelli - e oggi, con la firma dell'accordo di collaborazione, diamo vita ad un patto che prevede la condivisione delle nostre esperienze nella gestione delle rispettive governance, in materia di tutela legale delle due Denominazioni di origine nei paesi terzi extra Ue, nelle politiche di sviluppo turistico e nella valorizzazione del patrimonio culturale delle nostre appellazioni".
"Entrambi - ha concluso il presidente del consorzio toscano - abbiamo tradizioni secolari protette e fatte crescere dal genio e dall'arte, rappresentiamo due paesi che raccontano ogni giorno la bellezza e la straordinaria capacità di saper valorizzare il proprio patrimonio naturale. La firma di oggi sancisce e rafforza la collaborazione tra due realtà diverse ma basate su valori comuni".