Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, è stato eletto presidente dell’Arev, l’associazione che rappresenta 75 Regioni viticole dell’Unione europea e dei Paesi dell’Europa centrale e orientale dal punto di vista politico ed interprofessionale. Un comitato economico e sociale che, forte di una competenza tecnica e di una concreta rappresenta istituzionale, da 25 anni promuove i principi base di una politica viticola capace di coniugare gli interessi generali dell’insieme della filiera (dal produttore al consumatore) con le peculiarità e le tradizioni di ogni territorio. Il passaggio di consegne con Jean-Paul Bachy, presidente della Regione Champagne-Ardenne, per 7 anni presidente di Arev e grande sostenitore della candidatura di Chiamparino, è avvenuto il 17 aprile a Epernay, nel cuore della Champagne.

Non appena eletto, Chiamparino ha voluto ringraziare il presidente Bachy e i tutti i membri dell’Arev per la fiducia dimostratagli: “Considero la mia elezione in primo luogo un riconoscimento per il Piemonte, che ha circa 48mila ettari di superficie coltivata a vite, dove l’88% della produzione è fatta da Dop e ci sono circa 20mila produttori vitivinicoli, senza considerare tutto l’indotto. Il Piemonte è la seconda regione in Italia per valore aggiunto delle esportazioni, da noi è nato Slow Food e il movimento di Terra Madre, iniziative che hanno messo al centro il rapporto fra produzione agricola, cultura, territorio e ambiente. In sostanza, quel Patrimonio dell’Umanità che l’Unesco ha riconosciuto sei mesi al nostro territorio vitivinicolo”.

Da presidente dell’Arev Chiamparino ha detto di voler lavorare “affinché venga mantenuto in sede europea e transnazionale il riconoscimento delle produzioni tipiche della vite e del vino come specificità territoriali da proteggere e valorizzare, come motore economico da tutelare e come essenza di quel concetto di comunità che deve essere il punto di forza della ripresa economica europea”.

Porteremo nelle sede di negoziazione europea e transnazionale la forza di una piattaforma politica che crede nelle biodiversità, nella valorizzazione del territorio e della sua cultura - ha proseguito -. Nella storia della civilizzazione europea, la viticoltura ha avuto un ruolo importante non solo come forza economica, ma anche come indice di comunità, di identità e di cultura. Solo se riusciremo a tenere insieme questi due aspetti riusciremo a fare una politica forte per portare i giovani a lavorare nelle nostre campagne. Saremo sempre vigili ed attivi nel combattere i nostri peggiori nemici, l’industrializzazione senza qualità e il liberismo senza principi, avversari mai domati”.

Tra gli altri punti dell’azione dell’Arev Chiamparino ha evidenziato tutela della biodiversità, riduzione dei trattamenti chimici nelle vigne e nelle aree limitrofe, lotta alla flavescenza dorata, valorizzazione del sottoprodotto della vigna.