Sulla scia di quanto definito nella scorsa campagna che aveva visto una flessione dell'8% nelle quantità contrattate tra le Organizzazioni di produttori del Distretto del pomodoro da industria del nord Italia e le industrie private e cooperative, l'accordo raggiunto sui quantitativi per la campagna 2012, prevede un ulteriore calo di otto punti percentuali. I dati sono stati diffusi nel corso dell'assemblea che si è tenuta nella Provincia di Parma.
“Complessivamente - ha reso noto il presidente del Distretto Pier Luigi Ferrari -, le industrie hanno stipulato con le Op 136 contratti, contro i 147 della scorsa campagna. Ad essere interessata, un quantità complessiva di pomodoro pari a circa due milioni e 405mila tonnellate”. La suddivisione disegnata vede il conferimento del 59% di tale quantitativo alle industrie private e il restante 41% alle industrie cooperative ed Op di autotrasformazione.
Un traguardo positivo
La contrattazione, lunga e difficile, che si era chiusa ad inizio marzo ha permesso la consegna dei contratti al Distretto entro il 30 marzo scorso. Secondo l'associazione interprofessionale, il risultato raggiunto è positivo e la riduzione delle quantità rappresenta una forma di impegno da parte di tutti gli associati volto a valorizzare la qualità e le peculiarità delle produzioni del territorio del Distretto. “Si tiene conto – si legge in un comunicato - dello sfavorevole andamento di mercato dei prodotti trasformati, in particolare del concentrato di pomodoro, che crea difficoltà anche alle industrie del Distretto, e continua a condizionare pesantemente gli equilibri e le quotazioni del mercato”.
Regole Condivise
I controlli di conformità sui contratti hanno rispettato le 'Regole Condivise' per la campagna in corso, definite dai soci e formalmente approvate nel corso dell'assemblea durante la quale ne è stata deliberata l'istituzione. Al 30 giugno verrà fatta comunicazione delle superfici effettivamente coltivate al Distretto che in fase di conferimento, effettuerà un monitoraggio a cadenza settimanale dell’andamento della campagna sulla base delle comunicazioni delle consegne alle industrie.
Il disaccoppiamento totale degli aiuti e la conseguente deregulation del settore, conferiscono maggiore valore alla chiusura della contrattazione avvenuta sulla base di regole univoche e condivise. “Un atto – secondo Ferrari – di libera autoregolamentazione della filiera del nord Italia che in un momento di difficoltà ha saputo raggiungere un punto di equilibrio di estremo valore che permette ai produttori e alle industrie di programmare le proprie attività in un contesto di certezza sulle quantità e sul prezzo di riferimento”.
E’ stata, infine, deliberata l'istituzione di un gruppo di lavoro per valutare l'opportunità di costituire un organismo di controllo terzo che a partire dalla campagna 2013, si occupi di verificare il rispetto dei capitolati qualitativi.