La difficile situazione del settore primario, in chiusura di un 2010 non facile, al centro dell'assembla nazionale indetta da Cia - Confederazione italiana agricoltori, lo scorso 21 dicembre nella Capitale.

Conti in rosso e proposte per un sostegno reale sono state la spina dorsale dell'assemblea che ha visto succedersi al microfono diversi esponenti di rilievo del mondo agricolo.

I lavori, aperti dal presidente nazionale Giuseppe Politi sono stati coordinati dal vicepresidente Dino Scanavino; presenti sul palco il vicepresidente Domenico Brugnoni, il direttore nazionale Rossana Zambelli e il coordinatore della Giunta nazionale Alberto Giombetti. In tutti gli interventi è stata data enfasi al grave momento di difficoltà del settore e all’esigenza di individuare nuove strategie per uscire dall’attuale crisi.

Assente il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan, ha fatto recapitare il proprio messaggio nel quale ha sottolienato il contributo dell'assemblea per ill rilancio dell’agricoltura italiana in un momento di forte difficoltà.

“C’è bisogno” ha affermato Gianni Alemanno nel suo intervento, “di una strategia mirata che permetta di affrontare le grandi sfide che attendono l’agricoltura a livello internazionale, a cominciare dalla riforma della Pac”. Grande importanza hanno per il sindaco di Roma il valore della qualità del mondo agricolo e la creazione di un rapporto sempre più stretto tra città e campagna.
Si sono espressi anche i presidenti di Senato e Camera. “L’incontro” ha affermato il presidente Schifani “costituirà una preziosa occasione di confronto e approfondimento delle tematiche relative all’agricoltura italiana. Il settore primario, sta attraversando un momento molto critico, ma sono fiducioso che sarà possibile infondere al comparto dinamismo”. Recuperare slancio verso un’azione di promozione del settore agricolo italiano per renderlo sempre più dinamico e competitivo è l'augurio del presidente Fini che ha aggiunto come “in questo quadro sia determinante l’adozione di misure tese alla difesa dei canoni di qualità dei prodotti agroalimentari e alla valorizzazione delle nostre tipicità locali, note e apprezzate in tutto il mondo”.

Giampaolo Galli direttore generale di Confindustria, Maurizio Gardini presidente di Fedagri-Confcooperative, Paolo Russo presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Stefania Crogi segretario generale Flai-Cgil e Franco Verrascina presidente di Copagri hanno, infine, nei loro interventi fatto leva tanto sull’esigenza di un’azione determinata nel confronto europeo sulla Pac post 2013, quanto sulle necessità di sviluppare la competitività delle imprese, di rafforzare i rapporti nelle filiere agroalimentari e dare una forte spinta all’internazionalizzazione del settore primario.

Momento centrale dell'assemblea, è stata la relazione di Giuseppe Politi secondo il quale, lo sforzo fatto In questi anni per il settore primario non è sufficiente.
“Lo scorso anno, i redditi agricoli sono calati in Europa del 12,2%, in Italia del 25,3%. Nascondere la realtà per tanto tempo, purtroppo, ha fatto perdere al nostro mondo agricolo occasioni importanti per aggredire le cause delle difficoltà e indicare le soluzioni possibili” ha affermato il presidente che ha proseguito ribadendo la proposta di convocare la Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale come sede di alto confronto per definire le scelte da compiere per un nuovo progetto di politica agraria.

“Attendiamo dal ministro Galan una risposta chiara a questa proposta” ha dichiarato. Oltre a rilevare l'esigenza di un accordo condiviso sulla Pac, Politi ha sottolineato come si tratti della prima riforma in cui si trovano attivamente coinvolte le tre principali istituzioni europee: Commissione, Consiglio e Parlamento oltre a dodici nuovi Stati membri.
Da qui, secondo Politi, la necessità di procedere con grande cautela e con un disegno ben chiaro che porti ad imprese agricole vitali, capaci di creare reddito, di corrispondere alla domanda mondiale di cibo e di contribuire ad affrontare la sfida ambientale e climatica.
 

“Il settore primario vive una situazione molto complessa” ha proseguito Politi “che rende velleitarie soluzioni protezionistiche e illusorie le scorciatoie localistiche o autarchiche”. Ha poi proseguito sottolineando come l'insicurezza che deriva dall’incertezza delle prospettive a breve termine sia un virus in grado di pesare sulle scelte colturali e di investimento, “solo 112 mila aziende sono condotte da giovani e la mancanza di ricambio generazionale accentua i fenomeni di abbandono”.
Nel 2010 l’agricoltura, ha rimarcato il presidente, ha perso oltre 25 mila imprese, quindi ricorrendo all'ausilio delle percentuali, ha ricordato come dopo un difficile 2009, anche per il 2010 il calo delle produzione sia importante (-1,8%).

Ha quindi aggiunto a questo dato il calo del valore aggiunto (-3%), per concludere dicendo che “la crescita dello 0,8% dei prezzi non recupera il crollo del 14 per cento registrato l’anno precedente. Nonostante questa complessa situazione” ha quindi proseguito, “non abbiamo un’agricoltura in disarmo. Al contrario, abbiamo un nucleo forte di imprese che reagisce e lavora per consolidarsi. Occorre puntare su queste aziende. Non riteniamo positiva una politica concentrata solo sulle agevolazioni che trascuri il sostegno all’innovazione e competitività” ha proseguito, “non è corretto che lo Stato deleghi gli interventi a sostegno delle imprese alla Pac e al bilancio dell’Unione europea rinunciando ad una sua politica agraria nazionale”.

Nonostante la legge di stabilità che ha reso permanenti le agevolazioni fiscali e contributive a favore della piccola proprietà coltivatrice e delle imprese che operano nelle zone svantaggiate, “non è stata però confermata l’agevolazione fiscale per l’acquisto del gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra” ha dichiarato il presidente, “che avrebbe comportato un vantaggio stimato di circa 14,5 milioni di euro. Chiediamo, ora, che l’agevolazione sia ripristinata nel decreto ‘Milleproroghe’ che il governo si appresta a varare”.

Politi ha infine chiarito come con l'assemblea annuale sia stato indicato un percorso e delle priorità ineludibili per riprendere la strada della crescita. “Abbiamo accolto l’invito a serrare le fila, a parlare il più possibile con una voce unica, a fare squadra. Ora si apre il tempo delle risposte di Governo” ha concluso.