“Le vendite di vino italiano stanno andando bene anche in questo inizio d’anno”. Ad affermarlo è Mel Dick, presidente della divisione vini e vice presidente della Southern Wine & Spirits of America, il primo distributore negli Usa di vino che rappresenta 1.500 etichette del beverage per 5.000 differenti brand (tra vini, birre e liquori), con sedi operative in 32 Stati per 70 milioni di casse l’anno vendute, 10.500 dipendenti e un fatturato di 8,3 miliardi di dollari.
Insieme ad altri distributori, ristoratori, importatori, la Southern Wine&Spirits ha preso parte al Vinitaly US Tour di Miami e Palm Beach organizzato da Veronafiere, terminando con un’iniziativa nell’ambito dello Yacht&Brokerage Show la tre giorni di promozione in Florida dei vini italiani. Oltre mille le presenze complessive tra operatori del settore e wine lover al full day del 9 al Bitlmore Hotel, ai due eventi del 10 presso il ristorante Gaia con lo chef pluristellato Gaetano Ascione e l’ 11 a Palm Beach.
La conferma che l’andamento delle vendite è col segno positivo arriva anche da Massimo Tuzzi, responsabile dell’export della Casa vinicola Zonin e vice presidente e direttore generale della Zonin Usa. “Dopo aver chiuso il 2008 sul mercato americano con un incremento del 36% delle vendite, a gennaio 2009 - sottolinea Tuzzi - abbiamo registrato un +59% sullo stesso mese dell’anno precedente".
 
“Negli Usa dobbiamo continuare ad essere presenti per proseguire nell’opera di formazione, educazione al consumo, promozione culturale e di business, in modo da dare il nostro contributo al consolidamento e all’incremento della quota di mercato dei vini italiani. Quota - evidenzia Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - che sta aumentando grazie alla spinta dei giovani tra i 21 e 29 anni, che stanno apprezzando in maniera sempre più significativa il vino rispetto ad altre bevande, anche per il fascino che riveste questo prodotto nel raccontare un territorio e una storia. In sette anni di presenza negli Usa – continua Mantovani - abbiamo coinvolto oltre 15 mila operatori del settore tra Las Vegas, Los Angeles, San Francisco, Boston, New York, Washington, Chicago e Miami, con un ritorno importante anche sul Vinitaly che si svolge ogni anno in aprile a Verona, e al quale partecipano in media oltre 3.500 operatori provenienti dagli Usa”.
Consolidare la posizione dell’Italia in questo mercato è quindi strategicamente importante e a supporto dell’azione di Vinitaly US Tour di Miami e Palm Beach – realizzata da Veronafiere in collaborazione con Buonitalia, ministero delle Politiche agricole e alimentari, Ice e Unaprol, con l’assistenza del Consolato Generale d’Italia a Miami.
 
Un capitolo a parte riguarda poi l'olio extra vergine di oliva, secondo prodotto più esportato dall’Italia negli Stati Uniti che sviluppa un volume di affari che sfiora i 600 milioni di dollari l’anno. A dominare la scena del mercato americano sono i Paesi del bacino del Mediterraneo. Cinque Stati controllano oltre il 92% del mercato Usa: Italia (61,24%), Spagna (17,44%), Tunisia (6,99%), Turchia (4,44%) e Grecia (2,62%).
I dati sono stati forniti in Florida da Unaprol – Consorzio olivicolo italiano in occasione dell’inaugurazione di Vinitaly – olio e prodotto tipico italiano a Miami nell'ambito dell'Usa Tour da Miami a Palm Beach.
Un banco di prova importante per Portfoil, il catalogo realizzato in inglese, francese e spagnolo con il sostengo del ministero delle Politiche agricole dedicato esclusivamente ai buyer. Raccoglie la migliore offerta di 150 aziende che hanno già capacità di esportazione e producono pregiati oli extra vergini di oliva italiani tutti rigorosamente tracciati e valutati da un apposito panel di esperti assaggiatori.