L’incontro è stato aperto con il ricordo da parte di Mariano Alessio Vernì dell’amico Marino Perelli, prematuramente scomparso proprio il giorno prima dell’incontro, mentre i lavori sono iniziati con il saluto inviato da Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo.
La relazione di Mariano Alessio Vernì aveva per tema “La revisione del Regolamento CE 2003/03: si allarga il mercato per i Fabbricanti Italiani”.
Sei i punti trattati: le ragioni del cambiamento normativo, l’introduzione al “New Approach”, gli scenari, le differenze e le contraddizioni, le attività svolte nel 2012 e le difficoltà/problemi (con qualche esempio).
La relazione completa in esclusiva per i lettori di AgroNotizie.
A seguire è stata realizzata una tavola rotonda dal titolo “Come sta cambiando il sistema distributivo in Italia” che ha visto la partecipazione di:
- Ettore Vèroli (titolare della NF Trading) in rappresentanza di un’azienda produttrice e trader;
- Mario Bassoni (titolare della Tramital) in rappresentanza di un’azienda trader;
- Gustavo Giglioli (amministratore unico della Algio) in rappresentanza di un’azienda commerciante;
- Luigi Angelini (amministratore delegato della Agrium Italia) in rappresentanza di un’azienda produttrice e commerciante;
- Massimo Rossini (direttore commercale Eurochem Agro) in rappresentanza di un’azienda produttrice ed operante sul mercato;
- Ezio Miglietti (responsabile del settore fertilizzanti del Consorzio Agrario Provinciale di Ravenna) in rappresentanza di un’azienda distributrice sul territorio.
E’ emerso un quadro molto complesso ed articolato dove grossi importatori (abituati ad affrontare acquisti di materie prime in valuta e spostare intere navi) operano a fianco di piccoli trader, proprietari di miniere e giacimenti operano al fianco di distributori commerciali, tutti accomunati da un vero grosso problema: quello finanziario di disponibilità della liquidità.
A tutti i livelli l’operatività rischia di essere compromessa da ritardati pagamenti o da “burrasche finanziarie” che comportano variazioni di valuta o condizioni di mercato che possono compromettere il profitto di intere operazioni.
Una filiera molto ben integrata e difficilmente “accorciabile” tanto che ognuno dei partecipanti ha espresso nette perplessità quando è stato proposto di “accorciare la filiera”, riconoscendo negli altri partner necessari più che possibili concorrenti.