L’annata piovosa e le temperature tendenzialmente fresche hanno favorito le infezioni fungine su molte colture. Così come la peronospora si è moltiplicata sulla vite, anche l’Occhio di pavone (Spilocaea oleagina) ha potuto meglio sviluppare le proprie infezioni su olivo.
Le macchie possono apparire dopo una lunga incubazione che varia da due settimane ad alcuni mesi, a seconda della temperatura. Il pericolo di infezione è più grave quando si verifichino le giuste temperature nei periodi più umidi dell’anno, cioè in primavera e in autunno.
Con Syllit è possibile risanare l’oliveto senza provocare controproducenti filloptosi. Il suo principio attivo, la dodina, è in grado di penetrare nella foglia eliminando il fungo mentre si sta sviluppando ed è capace anche di prevenire nuove infezioni sopprimendo il fungo quando, dopo la germinazione della spora, prova a entrare nella foglia.
 
Syllit agisce quindi sia curando le vecchie infezioni, sia prevenendo quelle nuove. Le foglie risanate rimangono inoltre sulla pianta contribuendo a produrre sostanze nutritive. Syllit non rallenta infatti lo sviluppo vegetativo, permettendo alle foglie di continuare a nutrire le olive senza alcuna interruzione. Syllit svolge infine una forte azione collaterale contro la Rogna dell’Olivo (Pseudomonas savastanoi), mostrando su questa patologia livelli di efficacia preventiva superiore al rame e contro l’Antracnosi (Colletotrichun spp.), con un’efficacia in questo caso pari a quella dei formulati rameici.
 

Modalità d’uso

 
Con Syllit su olivo si possono fare due trattamenti all’anno. Il periodo minimo fra l’ultimo trattamento e la raccolta è di 7 giorni.
Le dosi consigliate su olivo sono di 2-2,5 litri/ha di Syllit 355 SC, oppure 1-1,3 Kg/ha di Syllit 65 (granuli idrodispersibili).
 
 
 
Nota: La dodina è un principio attivo esclusivo AGRIPHAR. Per informazioni sulla miscibilità di Syllit con gli altri agrofarmaci, visita il sito www.agriphar.it.