Molto incline a sviluppare resistenze, la Botrite, o muffa grigia della vite, richiede un alto livello di attenzione soprattutto in alcuni momenti chiave, come la fine fioritura, la pre-chiusura grappolo, l'invaiatura e infine il pre-raccolta. Specialmente nei primi tre momenti è bene saper scegliere i prodotti più opportuni per non giungere a ridosso della vendemmia con il problema ormai conclamato. Per giunta, gli attacchi di Botrite concorrono anche ad aprire a loro volta la via alle proliferazioni di ocratossine, qualificandosi come patologia sulla quale non è possibile sbagliare.
Il trattamento in pre-chiusura grappolo, la cosiddetta "fase B", è tecnicamente il più consigliabile perché permette un'elevata uniformità di distribuzione all’interno del grappolo. Nelle situazioni agroclimatiche più insidiose, nelle quali è necessario ricorrere a due o più applicazioni di antibotritici, è bene ribattere il trattamento con fungicidi aventi differente meccanismo d’azione.
Cantus alla lente
Formulato in granuli idrodispersibili al 50% di boscalid, Cantus è un Non classificato con 28 giorni di carenza. Quale apprezzabile effetto aggiuntivo, Cantus mostra quello di controllare anche l'Oidio. Controllare l’oidio in questa fase significa a sua volta limitare i rischi di insorgenza di botrite in una fase successiva, situazione spesso favorita infatti non solo dagli attacchi di tignole, ma anche dalle fessurazioni dell’acino conseguenti proprio all’attacco dell’oidio. Cantus va impiegato alla dose di 100-120 g/hl, con un minimo di 1-1,2 Kg/ha, preferibilmente nella fase di pre chiusura grappolo, per poi ribattere eventualmente nelle fasi successive con Scala, sospensione concentrata a base di 400 g/L di pyrimethanil.
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Fonte: BASF Italia - Divisione Agro
Autore: Donatello Sandroni