L’incremento delle coltivazioni di fragola, a livello nazionale, è stato favorito dall’introduzione di nuove tecniche colturali fuori suolo in tunnel, che permettono migliori rese qualitative e la programmazione delle produzioni. Queste tecniche colturali diminuiscono inoltre l’incidenza dei marciumi dei frutti e di molte malattie dell’apparato radicale, riducendo drasticamente l’utilizzo dei normali trattamenti fungicidi. Purtroppo, assieme ai benefici produttivi e qualitativi, questo nuovo metodo colturale causa un incremento dell’oidio, anche noto come “mal bianco”.ù
 
L ’oidio è una malattia fungina che, a partire da poche sorgenti d’inoculo, si propaga rapidamente nelle coltura grazie alla moltitudine di spore prodotte dal patogeno. I danni possono essere notevoli, in quanto la colorazione del frutto può risultare alterata e la sua conservabilità ridotta. Questa malattia è tipica dei paesi mediterranei e dei climi temperati asciutti, in quanto il fungo è ostacolato nella sua germinazione dalla presenza di acqua. I tunnel, che proteggono egregiamente i frutti di fragola nei confronti della muffa grigia e numerose altre malattie, sono quindi controproducenti nei confronti dell’oidio, poiché prevengono l’effetto inibente che la pioggia ha sul fungo. L’odio è quindi diventato la malattia chiave nella difesa fitosanitaria della fragola sotto tunnel, con una sempre maggiore richiesta di impegno per l’agricoltore.
Il libro, curato dagli autori Ilaria Pertot, Riccarda Moser e Yigal Elad, nasce da una ricerca condotta dal Centro SafeCrop in collaborazione con il Volcani Center in Israele. La sperimentazione è orientata a definire le condizioni ottimali di sviluppo della malattia, il momento più opportuno per l’intervento contro il patogeno con i diversi fungicidi disponibili e le strategie di difesa più efficaci e ad individuare nuove alternative al controllo chimico.

La pubblicazione è disponibile:
1. Gratuitamente presso il Centro SafeCrop dell'Istituto Agrario di S. Michele all'Adige;

2. Compilando la richiesta ("Modulo richiesta delle pubblicazioni gratuite"), indicando quali pubblicazioni si desiderano e inviandola, assieme al corrispondente francobollo di posta prioritaria per i costi di spedizione, al
Centro SafeCrop,
Istituto Agrario di S. Michele all'Adige, via Mach 1, S. Michele all'Adige (TN) 38010.

3. On line su: http://www.safecrop.org/italian/output/free_publications.html

Il Centro SafeCrop

 
 

SafeCrop è un centro per la ricerca e lo sviluppo di sistemi per la protezione delle piante a basso impatto sull’ambiente e sulla salute del consumatore ed è ospitato dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Trentino). Per divulgare i risultati raggiunti in quasi quattro anni di attività, SafeCrop ha creato una collana di pubblicazioni gratuite dedicate all’imprenditore agricolo e al personale tecnico. I libretti presentano gli ultimi aggiornamenti sulla biologia ed epidemiologia di vari patogeni che interessano la vite e la fragola, le strategie a basso impatto impiegabili in agricoltura biologica e i risultati di alcune sperimentazioni effettuate in Trentino e in altre regioni italiane.

 

 

Aggiornamento al 1 gennaio 2008: le attività del centro SafeCrop, ora chiuso, confluiranno all'interno del Centro sperimentale presso lo Iasma

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