Basate sui dati dell'International grains council, le stime relative alla campagna di commercializzazione 2012-13 pubblicate da Ismea il 26 aprile scorso, evidenziano a livello mondiale, una leggera contrazione dell'offerta (2,2%) di frumento che si attesta a quota 681 milioni di tonnellate nonostante si registri una crescita degli investimenti (+1,5%) che si portano a quota 225 milioni di ettari.

Il calo dell'offerta sembra essere la conseguenza del livello record raggiunto nel 2011 (696 mln di tonnellate).

La domanda, di contro, sarebbe in leggera crescita (3 punti) e i consumi pari a 683 mln di tonnellate superano di poco i valori dei raccolti con conseguente ricaduta sul livello delle scorte che comunque rimangono ingenti (208 mln di tonnellate).

In rialzo i prezzi per la granella di frumento tenero che nel primo trimestre 2012 hanno fatto registrare incrementi su base congiunturale; si registra, al contrario, una lieve flessione per il duro.

 

Import-export

I dati a consuntivo 2011 relativi agli scambi, registrano una crescita sul 2010 delle importazioni comunitarie di tenero da paesi terzi (4,2 mln di tonnellate) degna di nota e pari a 98 punti percentuali; di contro, si assiste ad una contrazione per il duro di 19 punti imputabile alla riduzione delle forniture di Canada e Messico.
Serbatoio di tenero l'Ucraina che ha immesso sul mercato oltre 1,3milioni di tonnellate e la Russia che ha soddisfatto il 26% delle richieste comunitarie sui mercati terzi. In calo di 27 punti le esportazioni di tenero mentre sono cresciute del 90% le esportazioni di duro imputabili prevalentemente alla forte domanda espressa dall'Algeria (1,3 milioni di tonnellate).

 

Italia

Cala nel 2011 l'offerta nazionale di frumento sia duro che tenero (2,85 milioni di tonnellate), che perde sul 2010 3,1 punti percentuali.
In calo di 14,6 punti percentuali, anche le importazioni di duro (2,22 mln di tonnellate), dato legato probabilmente alla contrazione della domanda interna della pasta di semola. In crescita il dato per il tenero (+4,1%) in ragione dell'aumento dell'export dei derivatidel e del calo dell'offerta interna (-3,9%) che si attesta così a 3,86 mln di tonnellate; sono cresciute, infatti, nel 2011 le esportazioni di pasta di semola (1,6 mln di tonnellate) e di prodotti di panetteria e dolci (0,4 mln di tonnellate).

I prezzi della granella all'origine hanno registrato una rivalutazione per entrambi i prodotti accompagnata però da un incremento dei costi di produzione.
Per l'annata agraria 2011-12, Ismea ha stimato su base Istat, una crescita delle semine nazionali di frumento di 18,6 punti percentuali per il tenero e di 11,3 per il duro.
Sulla base dell'indagine qualitativa condotta da Ismea nello scorso mese di marzo, le superfici a frumento tenero sono in crescita del 17%, mentre per il duro si stima un incremento di 13 punti percentuali delle superfici pari a una crescita di 150 mila ettari. Incremento che, applicando al dato la resa media dell'ultimo quinquennio, si traduce in una consistente crescita delle produzioni.

In linea con il trend mondiale, i prezzi del frumento duro nel primo trimestre 2012 hanno fatto registrare una contrazione congiunturale delle quotazioni all'origine scendendo a 271,96 euro per tonnellata (-2% sul trimestre precedente) mentre, sono state rivalutate quelle del tenero che hanno raggiunto quota 227,88 euro per tonnellata crescendo, sul trimestre precedente, di 4 punti percentuali.

In crescita costante, infine, i costi agricoli; un dato da attribuire principalmente all’incremento del costo dei concimi e dei prodotti energetici.