Resilienza e rilancio. Sono le due parole d'ordine per il sistema vitivinicolo cooperativo, che si è riunito giovedì 15 aprile, in modalità online, nel "Vivite talk", iniziativa organizzata da Alleanza delle cooperative agroalimentari, per analizzare i dati del comparto afflitto dalla pandemia, le tendenze di acquisto e le opportunità da sfruttare in futuro. Il sistema vitivinicolo relativo al mondo cooperativo, rappresentato da 423 cantine, equivalenti al 58% della produzione totale di vino italiano, ha registrato nel 2020 un fatturato di 4,9 miliardi di euro, accrescendo lievemente dell'1% rispetto al precedente del 2019.

Un segnale di tenuta sostanziale, grazie in particolare alla crescita delle vendite nella Grande distribuzione organizzata, in aumento del 6%, e per l'export (+3%). I dati di Wine Monitor Nomisma sono stati presentati all'interno di Vivite Talk da Denis Pantini. "Il 41% delle cooperative vitivinicole ha visto calare il proprio fatturato nel 2020, mentre il 34% di esse lo ha più o meno mantenuto stabile. Il 25% del campione intervistato ha invece incrementato il proprio giro d'affari. Quest'ultimo dato si riferisce in particolare alle imprese con fatturati superiori a 25 milioni di euro". Ciò dimostra come le aziende più grandi e importanti, forte della maggiore dimensione, abbiano comunque colto opportunità. Sul fronte dei canali distributivi, l'Horeca è stato ovviamente il canale più in crisi a causa delle chiusure per Covid, favorendo invece le vendite in Gdo e sui portali ecommerce.

"A livello di mercati - ha continuato Pantini - il fatturato sul mercato italiano è diminuito complessivamente del 13% sul 2019, nonostante gli aumenti su Gdo, con un importante +50% e sull'ecommerce, con un largo +72%. A far scendere è il pesante dato sull'Horeca (-95%), oltre ai mercati all'ingrosso e al dettaglio tradizionale". "Le cooperative del settore vitivinicolo auspicano una veloce ripartenza dell'Horeca - ha invece spiegato Virgilio Romano di Iri - anche perché una buona quota di vendite della Gdo ha visto come carattere principale la promozionalità, lasciando un po' da parte il valore".

Per quanto riguarda i mercati esteri, i dati di Nomisma registrano per il 2020 un lieve aumento del 3% per il vino delle cooperative, in controtendenza rispetto al -2,4% in valore del totale del comparto vino made in Italy. Si punterà molto sui mercati consolidati di Stati Uniti, Germania e Regno Unito, oltre a parte dei paesi Bric, come Cina e Russia, e l'importante mercato giapponese. Importanti i casi aziendali susseguitisi durante il Vivite Talk.

"Alla fine siamo riusciti a chiudere il 2020 in lieve crescita - ha ammesso Valerio Cescon, presidente di La Marca, una delle realtà leader del Prosecco - il Prosecco Docg si è orientato più che altro su consumi interni e Horeca, mentre il Prosecco Doc ha raggiunto in particolare i mercati esteri e la distribuzione moderna".

Buoni risultati da Cantine Riunite. "Il Lambrusco è cresciuto del 7,7% a valore mentre il Pignoletto ha raggiunto un aumento di valore del 20%. Abbiamo raccolto ottimi risultati da Gdo ed export, guardiamo con fiducia ai prossimi mesi" ha raccontato soddisfatto il presidente Vanni Lusetti.

L'abruzzese Cantine Tollo ha invece continuato a puntare sul biologico. "I nostri vini biologici sono cresciuti del 20% in valore - ha sottolineato il direttore generale di Cantine Tollo Andrea Di Fabio - crediamo da sempre nella multicanalità, oltre che nel biologico. Infatti, è anche grazie all'ecommerce se abbiamo mantenuto una buona quota anche da export".