L'articolo 58 quater prevede una redistribuzione delle risorse a sostegno del settore viticolo, modificando un altro decreto legge, il dl 34/2020, il primo provvedimento uscito a maggio scorso per stanziare fondi per i settori colpiti dall'emergenza sanitaria.
Andando nel particolare vengono modificati gli articoli 222 e 223 del dl 34/2020 che riguardavano le misure di sostegno al settore agricolo e le compensazioni per le riduzioni volontarie di produzione vinicola.
Dal momento infatti che non sono state usate tutte le risorse stanziate per compensare le riduzioni volontarie di produzione, con i soldi avanzati è stato deciso di estendere l'esonero straordinario dei contributi assistenziali e previdenziali per alcune aziende vitivinicole e di aumentare gli aiuti per i vini a denominazione di origine.
Così all'articolo 222, che riguarda l'esonero straordinario dei contributi previdenziali e assistenziali dal primo gennaio al 30 giugno 2020, quando si parla delle aziende vitivinicole sono state aggiunte le parole "anche associate ai codici Ateco 11.02.10 e 11.02.20".
Vengono quindi esonerati dai contributi previdenziali e assistenziali per il periodo che va dal primo gennaio al 30 giugno 2020 anche le aziende viticole che fanno produzione di vini da tavola e di vini Vqprd, Vini di qualità prodotti in regioni determinate, (codice Ateco 11.02.10) e le aziende che fanno vini spumanti e altri vini speciali (codice Ateco 11.02.20).
L'articolo 223 prevede infatti uno stanziamento di 100 milioni di euro per le aziende che abbiano fatto una riduzione volontaria della produzione di almeno il 15% con la vendemmia verde nel 2020. Ma di questi 100 milioni ne sono avanzati 61,34 milioni.
Ora due nuovi commi aggiunti all'articolo 223, il comma 1-bis e 1-ter, indicano come verranno usate questo risorse avanzate.
Secondo il nuovo comma 1-bis, di questi 61,34 milioni 51,8 milioni serviranno per estendere le misure di esonero contributivo straordinario, e altri 9,54 milioni verranno usati per finanziare misure di sostegno a vini Doc e Igt.
Con il comma 1-ter invece viene stabilito che le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano dovranno stabilire come destinare i 9,54 milioni di euro ora riservati al sostegno dei vini a denominazione di origine.
La scelta di molti viticoltori italiani di non ridurre la produzione, indice anche di una certa fiducia nel valore del nostro vino, andrà ora a beneficio di altri loro colleghi e servirà, si spera, a rilanciare un comparto fondamentale della nostra agricoltura.