Nata due anni fa, Avito è il primo organismo unitario di rappresentanza della viticoltura toscana di qualità. Ad oggi riunisce venti consorzi di tutela in rappresentanza di circa 6mila imprese, per un fatturato stimato di oltre un miliardo di euro ed una quota di esportazioni superiore al 70%.
Come ha dichiarato il nuovo presidente, l'obiettivo prioritario della associazione è quello di difendere gli interessi del grande patrimonio toscano e nazionale, rappresentato dai tanti vini Dop e Igp della regione.
Un compito che sarà svolto in sinergia e collaborazione con le principali organizzazioni professionali, il mondo della cooperazione e con gli interlocutori politici di qualsiasi livello.
Avito infatti rappresenta gli interessi collettivi di tutto il comparto vitivinicolo toscano, dai Consorzi più grandi a quelli più piccoli, dando voce a quella pluralità di esperienze che costituisce il vero patrimonio della viticultura toscana.
Un importante tavolo di lavoro, dove le aziende toscane possono confrontarsi sulle problematiche comuni della viticultura della regione, proponendo soluzioni e programmando attività di valorizzazione congiunte per poter continuare a competere con successo sui mercati internazionali.
L'attività del 2018, come ha continuato il presidente sarà incentrata sull'urgente problematica degli ungulati, sulla gestione delle risorse idriche per i vigneti e su una sempre migliore e comune promozione e valorizzazione dei vini toscani in Europa e nel mondo.
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