Oltre 200 le aziende presenti, provenienti dai più interessanti territori vitivinicoli nazionali. Circa mille etichette in assaggio per i visitatori. Un appuntamento che quest'anno si arricchisce di un'importante novità, rappresentata dalla prima edizione del Napoli wine challenge, un concorso enologico che presenta tre caratteristiche di originalità nel panorama attuale.
Composizione della giuria: sarà costituita da critici, buyer e giornalisti, un mix di esperienze e culture in grado di esprimere le diverse sensibilità degustative oggi in campo e quindi in grado di rispecchiare in modo completo i gusti del pubblico dei consumatori.
I premi vengono ridotti drasticamente: non la solita pletora di riconoscimenti e attestati, ma soltanto cinque riconoscimenti, uno per ogni categoria di vini in concorso: rossi, bianchi, rosati, spumanti e vini dolci.
Altra novità: dopo la prima fase eliminatoria, condotta rigorosamente alla cieca, la finalissima sarà in diretta streaming, pe favorire la glasnost enologica.
"L'obiettivo - spiega Luciano Pignataro, giornalista de Il Mattino, blogger e responsabile del progetto - aldilà di testare un format assolutamente innovativo sia per le caratteristiche della giuria che per la trasparenza legata alla diretta, è quello di dare valore a un concorso che è sempre passato in secondo piano rispetto all'evento che lo contiene, un po' come succede anche in altri casi. Con Napoli wine challenge riteniamo di poter raggiungere l'intento di fare del concorso un elemento determinante della manifestazione stessa".
Anche per questo a presiedere la giuria è stato chiamato Daniele Cernilli, un nome che rappresenta una garanzia assoluta anche a livello internazionale, per quello che riguarda la critica enologica. Il coordinamento tecnico della giuria è stato affidato ad Adele Elisabetta Granieri.
Ma ovviamente Vitignoitalia vivrà di moltissimi momenti, non ultimo quello legato all'aspetto business che, soprattutto negli ultimi anni, è diventato una delle carte vincenti della manifestazione partenopea.
"Ospiteremo un nutrito gruppo di buyer internazionali - sottolinea Maurizio Teti, direttore di Vitignoitalia - provenienti da ben 17 paesi".
"L'obiettivo è quello di offrire alle aziende partecipanti l'opportunità di incontrare rappresentanti di molti mercati, da quelli europei classici come Regno Unito, Irlanda e Austria, a quelli del Nord del continente, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia - sottolinea Teti, che aggiunge - abbiamo dedicato particolare attenzione a realtà in crescita come Lettonia, Estonia, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, ma anche a quelli più lontani che mostrano grande attenzione per il vino italiano, come Israele, Libano, Vietnam e Singapore".