La vicenda ha un valore simbolico: l'ente vini, nonostante la dolorosa ristrutturazione, riceve attenzioni e sostegno da più parti. Ed è ai privati che si rivolge anche per la gestione e alcune attività commerciali. Sul sito www.enoteca-italiana.it, sono stati pubblicati, a questo proposito, due bandi. Uno ha per oggetto l’assegnazione del contratto di affidamento in gestione del reparto di somministrazione di bevande; l’altro l’affidamento del servizio di commercializzazione online, dello sviluppo di un’offerta turistica organizzata e di azioni di promozione e comunicazione a supporto.
Intanto, un piano di rilancio è in fase di elaborazione, da parte di un comitato scientifico coordinato dall’Università di Siena. Lo compongono docenti universitari, professionisti, esperti, tutti pronti a “dare” una mano gratuitamente all’Ente vini, in un momento di difficoltà. A breve sarà reso pubblico un piano strategico, in idee innovative, accanto a operazioni immediate di promozione e commercializzazione.
Nel frattempo l’Ice, ora trasformato in agenzia (la nuova sigla è Ita, Italian trade agency), ha stabilito un protocollo con Enoteca Italiana di Siena. I due soggetti avevano già avviato una collaborazione da un paio di decenni, ma ora i mutati assetti di entrambi (l’Enoteca ha un nuovo statuto) hanno spinto a confermare lo sviluppo di azioni sinergiche attraverso un nuovo documento. In ogni caso l’ente vini senese, che ora non ha più un presidente ma un amministratore unico, Paolo Benvenuti, dimostra anche in questa occasione il suo valore, e la sua autorevolezza internazionale.
Benvenuti commenta: “L’Enoteca Italiana tiene, nonostante le difficoltà. La vicenda dell’insegna – osserva - dimostra quanto gli imprenditori considerino ancora il nostro ente come un punto di riferimento. Da qui bisogna ripartire, con coraggio e con la convinzione che un ente prestigioso, unico nel suo genere, con una società in Cina, abbia ancora un grande potenziale da esprimere. Intanto ringraziamo Fabio Pascucci Pepi, per la sua generosità”. Questo imprenditore ha manifestato anche in questa occasione il suo profondo attaccamento al territorio e alle istituzioni senesi: non a caso appartiene a una famiglia che ha legato il suo nome alla nascita e alla produzione del panforte e a quella vitivinicola.
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Fonte: Enoteca Italiana