E' un vino fortemente identitario ed evocativo, si chiama Prio che, in dialetto siciliano, si usa per esprimere sensazioni di piacere, gioia e felicità.  E’ ottenuto da uve Catarratto, un vitigno simbolo degli autoctoni a bacca bianca dell'isola. Un nuovo vino nato dal progetto di Donnafugata teso ad esplorare lo straordinario potenziale offerto dai vitigni dell’isola: dopo il Nero d’Avola Sherazade, lo Zibibbo Lighea, il Grillo SurSur, arriva adesso il Catarratto Prio, frutto della vendemmia 2014.

La zona di produzione è la Tenuta di Contessa Entellina, nel cuore della Sicilia occidentale, dove i vigneti sono parte integrante di un paesaggio armonioso ed emozionante. Tra queste colline che hanno fatto la storia della viticoltura siciliana, il Catarratto è stato certamente un vitigno di riferimento, quanto il Nero d'Avola. Lo stile è quello di un vino moderno e versatile; il suo carattere riflette in pieno l'anima di Donnafugata: immediata riconoscibilità aromatica, grande freschezza, struttura e mineralità in perfetto equilibrio. Il bouquet di Prio 2014 è ricco di fiori bianchi e note agrumate, di cedro e bergamotto, invitante e persistente, dona gioia sorso dopo sorso, felice compagno di una cena a base di pesce, così come piacevole aperitivo.

Coltiviamo il Catarratto da molto tempo e abbiamo imparato a vinificarlo con grande soddisfazione - afferma Antonio Rallo che guida la produzione dell’azienda di famiglia – e per Prio, a Contessa Entellina, abbiamo scelto le vigne di Mazzaporro e Casale Bianco, territori che ci hanno dato il giusto equilibrio tra struttura, mineralità e ricchezza aromatica, proprio quel carattere che volevamo avesse questo monovarietale”.
Per José Rallo, che del nuovo vino ha curato l’immagine, “Prio è l’allegria inaspettata e autentica di una donna dolcemente baciata da una farfalla che si posa sul suo volto, un giorno d’estate al tramonto. Un’etichetta intrigante e sensuale come questo Catarratto”.