In vigneto, solo concimi organici e nessun erbicida. In cantina, si utilizzano tecniche per abbattere l'uso dei solfiti ottenendo vini in cui l'anidride solforosa è inferiore almeno del 40% rispetto alla dose consentita dalla legge. Sono i tre elementi cardine del modello di produzione sostenibile implementato dall'Associazione Vino Libero.
Dodici produttori e una distilleria, otto regioni: questi i numeri di un progetto partito nel settembre 2012 che oggi coinvolge una rete di enoteche e ristoranti con una carta dedicata ed è presente con corner dedicati nella grande distribuzione.
Dalla campagna 2013/2014 gli agronomi delle cantine di Vino Libero potranno usufruire di un apposito software che li supporterà nella gestione delle operazioni colturali, nella registrazione di tutte le informazioni relative alle buone pratiche agricole adottate in vigneto e nell'implementazione di quanto previsto dalla normativa in materia di agricoltura sostenibile. Si tratta di QdC® - Quaderno di Campagna, realizzato da Image Line, sistema informatico accessibile via desktop computer o direttamente in vigneto con un tablet. Oltre a consentire la raccolta di informazioni in campo, il QdC è integrato con apposite banche dati (agrofarmaci, schede di sicurezza, serie storiche e previsioni agrometeo) che offrono ai tecnici un aiuto per controllare la rispondenza di trattamenti o fertilizzazioni a quanto indicato nel disciplinare di Vino Libero.
"Il Disciplinare Tecnico di Produzione Vitivinicola Integrata Evoluta (DTPIE)" segnala Alberto Grasso, responsabile agronomico dell'associazione "definisce i principi e le regole generali che stanno alla base delle scelte tecniche adottate per realizzare il modello di produzione sostenibile previsto dalle Linee Guida Nazionali e dai vari disciplinari di Produzione Integrata regionali. Non è uno strumento statico: ogni anno viene arricchito grazie a nuove evidenze scientifiche o da adeguamenti normativi per offrire sempre maggiori garanzie di sicurezza ambientale e alimentare".
"Quando abbiamo sviluppato il software, non volevamo semplicemente consentire di registrare dei dati o di compilare un registro dei trattamenti" spiega Ivano Valmori, Ceo di Image Line ed ideatore di QdC "ma desideravamo fornire un ausilio nella scelta dei prodotti giusti da impiegare in campo; un sistema di controllo, nel rispetto di protocolli di produzione; uno strumento per la pianificazione e la rintracciabilità delle attività svolte in un vigneto sostenibile".
Per ulteriori informazioni: www.vinolibero.it - www.quadernodicampagna.it
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Fonte: Image Line