Si torna, ancora una volta, a parlare di Sistri. Dopo il decreto ministeriale emanato il 20 marzo scorso dall'ormai ex ministro dell'ambiente Clini, l'attuale ministro dello Sviluppo economico Fabio Zanonato pochi giorni fa, in occasione dell'assemblea di Confindustria, ha inserito tra le misure per rilanciare la competitività economica, la semplificazione del sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi.

Zanonato ha dichiarato come il Sistri rappresenti un caso emblematico di ingiustificato aggravio per gli operatori. "Estendendo la tracciabilità dei rifiuti pericolosi anche a tipologie diverse e non pericolose - sono state le parole del ministro -, siamo stati più realisti del re".

Sistri nel cassetto?
Tutto finito allora? Dopo l'inchiesta che ha travolto il sistema portando, lo scorso aprile, il Gip di Napoli ad emettere 22 provvedimenti di custodia cautelare oltre al sequestro di 10,2 milioni di euro e, la presa di coscienza del ministro Zanonato, possiamo dire addio Sistri? Assolutamente no. La soluzione è la semplificazione.
"Il nostro sistema va semplificato - ha spiegato Zanonato -, a partire proprio dal perimetro di applicazione, per far sì che non rappresenti un ostacolo ingiustificato all'attività imprenditoriale.
Per questo, insieme al ministro dell'ambiente Orlando abbiamo concordato la necessità di rivedere l'attuale sistema e la possibilità di introdurre un regime più agile allineato alle prassi europee".

Come da Decreto, dunque, per le aziende con più di 10 dipendenti si parte il prossimo primo di ottobre mentre, per le più piccole se ne riparla il 3 marzo 2014.
"Si ritiene di dover escludere sin d'ora l'ipotesi di un ulteriore mero rinvio, pena l'abbandono definitivo del progetto, a fronte di un 'salto nel buio'”, ha infatti chiarito nel corso di una interrogazione parlamentare il sottosegretario di stato all'ambiente Marco Flavio Cirillo.
In tal senso il 30 aprile scorso sono state avviate le procedure per il riallineamento dei dati del database delle aziende già iscritte al sistema che dal primo ottobre saranno interessate, in via sperimentale, dall'avvio del Sistri. 

Il Sistri va rivisto
Molte le posizioni critiche del comparto agricolo che vedono nel Sistri, come concepito, un inutile aggravio burocratico ma anche economico.
A partire da Confagricoltura che, per voce delle sue sedi di Mantova e Piacenza, ha fatto sapere di apprezzare lo sforzo del ministro dell'ambiente nell'intraprendere una fase di sperimentazione su un piccolo campione di imprese,  ma segnala le forti criticità e le lacune di carattere tecnico e organizzativo del sistema.
"Nonostante la conclamata inefficacia - ha dichiarato Luigi Sidoli direttore di Confagricoltura Piacenza - l'onerosità economica e la complessità d'utilizzo, il ministero dell'ambiente ha deciso di riavviare il Sistri con un decreto che ne ufficializza l'operatività, dando così attuazione ad un sistema di cui sosteniamo l’abrogazione.
Da due anni - ha concluso -, chiediamo invano la riprogettazione di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità. Caratteristiche che certamente il Sistri ha mostrato di non avere".